«Il Governo nazionale potrebbe intervenire con interventi compensativi che servano a rilanciare l’economia del territorio di Trapani, turismo in testa».
Così – come riferisce nel web la testata «Telesud» – il ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta aveva risposto il 6 maggio scorso, alla Camera di Commercio di Trapani, al grido d’allarme lanciato dal presidente della stessa, che aveva manifestato forti timori per il turismo dell’area – in corrispondenza della situazione del Nordafrica – dopo che compagnie come Ryanair avevano annunciato la riduzione dei voli, oltreché per la convivenza forzata, nell’aerostazione della città, dei voli civili con quelli militari.
Giunto in Sicilia per il Forum A vele spiegate. La rotta verso uno sviluppo sosteniibile, Brunetta aveva anche ipotizzato che da questa situazione di crisi potesse derivare un vantaggio per «zone di frontiera, come Trapani e Lampedusa», auspicando che dalla protesta potesse arrivare una proposta recepita e appoggiata dal Governo. «Il Sud del Paese, e la Sicilia in particolare – aveva concluso il Ministro – è una piattaforma sul Mediterraneo che è una zona importante per l’economia globale, al di là delle crisi geo-politiche del momento, e noi dobbiamo investire e prepararci per questa ricollocazione del Sud, che ha risorse ed opportunità straordinarie. Capisco le proteste, ma non si può protestare contro il vento, il sole o la pioggia. Si tratta di minimizzare i danni e fare in modo che Trapani riprenda il flusso turistico».
Intenti lodevoli, Ministro Brunetta, soprattutto quelli riguardanti la «ricollocazione del Sud», per altro già ampiamente espressi in un suo libro di un paio di anni fa (Sud. Un sogno possibile). Non possiamo non condividerli e sarebbe bellissimo che si potessero finalmente realizzare sul serio.
Ma noi, qui, “voliamo molto più basso” e proprio per questo ci piacerebbe che a Trapani – e naturalmente in ogni altra città d’Italia – il veicolo che la accompagna nei suoi vari impegni ufficiali incominciasse almeno a rispettare i parcheggi riservati alle persone con disabilità, mentre invece non ci risulta proprio che sia così.
La sua auto, infatti – come documenta la testata «Lettera viola», tramite le eloquenti immagini da noi riprese qui a fianco – si posiziona “candidamente” davanti alla Camera di Commercio di Trapani, proprio sul parcheggio riservato alle persone con disabilità, ostruendo naturalmente anche il relativo scivolo.
È ben noto, Ministro Brunetta, che una delle sue principali “bandiere” di questi anni è stata quella della battaglia agli sprechi e alle inefficienze della Pubblica Amministrazione. La cosiddetta “guerra ai fannulloni”, in altre parole. D’accordo anche su questo, naturalmente. Chi non vorrebbe, almeno a parole, un apparato pubblico più efficiente e meno “sprecone”? Sicuramente le persone con disabilità, le loro famiglie e le associazioni cui esse si riferiscono sono le prime a desiderarlo concretamente.
Ma cerchi anche di essere davvero “innovatore” – in fondo è il suo Ministero a chiamarsi così – perché lasciare il proprio veicolo ufficiale su un parcheggio riservato alle persone con disabilità è un’idea davvero “vecchia” e sin troppo diffusa nel nostro Paese.
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