Inaccettabile privatizzare il sostegno

E anche palesemente incostituzionale, come viene spiegato in questa analisi, riguardante un recente Disegno di Legge, che trasformerebbe il diritto al sostegno in una situazione variabile da scuola a scuola e da caso a caso, a seconda che il Dirigente Scolastico riuscisse a realizzare economie nel proprio bilancio od ottenesse sponsorizzazioni da terzi. Ben altre, invece, possono essere le soluzioni al problema della discontinuità nel sostegno didattico degli alunni con disabilità e molte Associazioni le propongono da tempo

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Comunicare meglio grazie alla musica

Sono ancora aperte le iscrizioni al corso di formazione “Musica e Disabilità”, promosso in Friuli Venezia Giulia dall’ANFaMiV (Associazione Nazionale delle Famiglie dei Minorati Visivi), da Progetto Tempo e da Assoplettro e rivolto a persone con disabilità e non, per apprendere modalità comunicative e operative che fruttino il potere aggregante ed educativo della musica

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Cronaca di due ore passate in piazza, sotto un sole cocente

Come portavoce della LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità), il nostro direttore responsabile Franco Bomprezzi ha avuto un ruolo di primo piano nella manifestazione indetta dalla stessa LEDHA il 19 maggio scorso a Milano, per protestare contro i tagli sociali e per il diritto a una vita dignitosa. Dopo le varie testimonianze già da noi pubblicate nei giorni scorsi, questa è la sua cronaca di quella mattinata, tra fischi, abbracci, persone con disabilità, colori, preoccupazione, applausi, aspettative, fotografie, genitori e volontari…

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Le Linee Guida per gli studenti con distrofia di Duchenne e Becker

Frutto di un’iniziativa dell’Associazione Parent Project, il documento – che verrà presentato il 25 maggio a Roma – è il risultato del Progetto “Famiglie Duchenne in rete. Sperimentazione di un modello di intervento per l’integrazione scolastica dei minori con distrofia muscolare”, nato per offrire un’attività di consulenza gratuita a genitori, specialisti e scuole di sei Regioni italiane (Calabria, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia e Sicilia)

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Chiude alla grande la rassegna bolognese «Diverse abilità in scena»

Fare incontrare i “direttamente coinvolti” con il pubblico indifferenziato, per verificare se poetiche differenti, che si esprimono attraverso il teatro, possano convivere in una stessa rassegna, per scambiarsi diverse letture del proprio mondo interiore, a prescindere da abilità o disabilità, ma tenendo conto proprio delle “diverse abilità in scena”. È questa l’idea di base della rassegna “Diverse abilità in scena”, curata a Bologna dall’Associazione degli Amici di Luca, la cui sesta edizione si concluderà il 25 maggio, con “Truffaldino servitore di due padroni”, tratto da Carlo Goldoni e presentato dalla Compagnia Teatrale Manolibera della Cooperativa Sociale Nazareno, produzione che arriva dal recente tredicesimo Festival delle Abilità Differenti

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L’integrazione non si può privatizzare

E invece proprio in tal senso sembra andare un Disegno di Legge recentemente elaborato da due senatori, presentato come «naturale complemento» della recente Legge 170/10 (“Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”), per «consentire nelle scuole la realizzazione di progetti con la collaborazione di privati». Un testo che secondo Fiammetta Colapaoli, dell’associazione emiliana Tuttinsieme, «ignora quanto meno la Costituzione Italiana» e che prevede addirittura «la stipula di apposite polizze assicurative a carico dei soggetti privati per la copertura dei rischi correlati all’impiego di personale o di consulenti privati esterni alla scuola»

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Ecco perché quei Sindaci hanno torto

Si tratta di quei Sindaci dell’ULSS 6 di Vicenza i quali hanno deciso all’unanimità che debbano essere le famiglie delle persone con disabilità a compartecipare economicamente al costo dei servizi ad esse dedicati. Lo avevamo denunciato qualche settimana fa e ora approfondiamo le ragioni per cui quel provvedimento – leggi, sentenze e anche buon senso alla mano – sia del tutto fuori luogo. Più in generale, come si scrive dal CSA di Torino, «c’è a questo punto l’assoluta necessità che i Parlamentari, i Ministri e gli Amministratori delle Regioni e degli Enti Locali riconoscano – nell’attribuzione dei finanziamenti relativi agli investimenti e alla gestione – l’assoluta priorità delle attività che incidono sulla sopravvivenza delle persone non autosufficienti a causa di malattie o di handicap invalidanti o in gravi condizioni di bisogno socio-economico, specie se con minori a carico»

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