Un lavoro di due anni per un percorso riguardante il fondamentale tema dei Diritti delle persone con disabilità complessa nell’accesso ai servizi sanitari. Punto di partenza uno studio sul campo cui hanno fatto seguito seminari di approfondimento. Risultato finale, una raccolta di raccomandazioni cliniche e operative che verranno sottoposte giovedì 26 maggio a Padova a una giuria nazionale presieduta da Maurizio Bonati dell’Istituto Mario Negri di Milano e composta da esperti, referenti delle Istituzioni o di centri di produzione culturale, insieme a rappresentanti di associazioni interessate all’argomento.
È questa l’essenza del progetto promosso dalla Fondazione Zancan di Padova e dalla Fondazione Paideia di Torino, che il 26 maggio vivrà, come detto, a Padova (Sala del Romanino dei Musei Civici Eremitani, Piazza Eremitani, 8, ore 9.30-16.30) il suo momento fondamentale, con la Conferenza di Consenso denominata appunto I diritti delle persone con disabilità complessa nell’accesso ai servizi sanitari. Raccomandazioni cliniche e organizzative.
«Le persone con disabilità complessa e con difficoltà di comunicazione o collaborazione – spiegano i rappresentanti delle due Fondazioni promotrici dell’evento – sperimentano quotidianamente difficoltà nel ricevere un’assistenza sanitaria adeguata ai propri bisogni e pari a quella delle altre persone. Il tema dell’accesso ai servizi sanitari è sentito come particolarmente critico e non risolto da utenti, familiari e operatori, che segnalano ancora oggi numerose difficoltà nel percorso. Abbiamo quindi scelto di affrontare questo argomento attraverso un percorso iniziato nel 2009, con una ricognizione delle esperienze esistenti in Italia, proseguendolo nel 2010, con un seminario di ricerca durante il quale è stato predisposto un documento preliminare alla realizzazione della Conferenza di Consenso. Ed è questo lo strumento selezionato per ottenere l’adesione tra i diversi soggetti su questa questione, privilegiando orientamenti il più possibile uniformi nella pratica clinica e con l’obiettivo di fornire alle persone la migliore qualità di cura in rapporto alle risorse disponibili».
Sintetizzandolo in tre punti, il documento che costituirà la base dell’incontro di Padova si rivolge innanzitutto a chi ha responsabilità di gestione e organizzazione dei servizi sanitari, ma anche a professionisti, pazienti, familiari e a coloro che li rappresentano.
Esso riguarda tutte le persone con disabilità complessa, indipendentemente dall’età, dalla provenienza, dalla nazionalità o altro, intendendo con “disabilità complessa” quella condizione caratterizzata dalla presenza di problemi di salute e deficit funzionali multipli, che coinvolgono anche il piano cognitivo-comportamentale (almeno l’1% della popolazione italiana).
Il documento, infine, intende favorire l’adeguato accesso al Servizio Sanitario Nazionale e alle cure delle persone con disabilità complessa. (S.B.)
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