«Molti dei nostri concittadini – scrive da Roma Tonino Geremia del Forum ex Art 26 – rischiano di perdere l’assistenza e la riabilitazione riconosciuta fin dagli anni Settanta come un loro diritto inalienabile. Parliamo delle persone definite come “disabili”. Com’è noto, infatti, il Commissariamento della Sanità nella Regione Lazio prevede ingenti tagli al denaro stanziato dal governo per la riabilitazione e la lungodegenza e, nello specifico, una forte riduzione delle rette assegnate ai centri ex art. 26 [si fa riferimento all’articolo 26 della Legge 833/78, istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, N.d.R.], che gestiscono la riabilitazione territoriale. Questo comporta il peggioramento della qualità di vita e la cancellazione dei diritti fondamentali delle persone più deboli: disabili intellettivi, motori, psichiatrici, anziani, malati cronici. Se verrà dunque a mancare il sostegno economico ai centri di riabilitazione, ci sarà una drastica riduzione dei posti letto, delle terapie, degli ausili, dell’assistenza medico-sanitaria e, di conseguenza, la diminuzione dei posti di lavoro, dei progetti di reintegrazione sociale e la dequalificazione degli interventi riabilitativi e assistenziali. Le famiglie saranno costrette a farsi carico delle spese e degli oneri che il servizio pubblico non intende più sostenere».
Una situazione, quindi, quanto mai difficile – quella denunciata dal rappresentante del Forum ex Art 26 – dettata da una politica di tagli che «colpisce tutti coloro che versano in situazioni sociali, psicologiche e economiche già compromesse», negando sostanzialmente loro «il diritto di cittadinanza». Una situazione il cui obiettivo specifico è puntato su Roma e sul Lazio, ma che naturalmente – com’è ben noto – colpisce tutto il Paese, a causa, secondo Geremia, di «scelte politiche inadeguate, ben più che della stessa crisi economica».
«Una questione – si conclude – che porta necessariamente con sé anche una riflessione di ordine etico e morale: una società che non si occupa di tutelare i diritti e la dignità di ogni persona non può ritenersi civile, e una politica che non metta al primo posto scelte che migliorino la qualità di vita di ogni individuo, e che non punti ad abbattere le disuguaglianze sociali, non assolve il suo compito primario. Ecco perché deve essere coinvolta nel problema tutta la società civile».
Parole che valgono sia come appello (tutti possono sottoscriverlo, accedendo al blog del Forum ex Art 26), sia come presentazione di una delle iniziative con le quali il Forum intende aprire un serrato confronto con tutti gli attori interessati, dalla Regione Lazio alle Aziende sanitarie Locali, dai Comuni ai Centri Riabilitativi, dalle Associazioni del Terzo Settore a quelle di categoria, «affinché la riduzione del deficit regionale non penalizzi proprio i soggetti in condizione di fragilità sociale».
Si tratta dell’incontro organizzato per sabato 18 giugno, denominato Quale futuro per l’assistenza e la riabilitazione? Per non arrendersi alla crisi, previsto presso l’Auditorium del Liceo Montale di Roma (Via Bravetta, 545, ore 9-13.30), in collaborazione con la Provincia e il Municipio Roma XVI, nell’ambito della programmazione divulgativa e formativa del Comitato Nazionale di Musicoterapia Democratica. (S.B.)
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