È stato lo stesso Nocchetti a inviarci questa e altre immagini, presentandole come «piccole soddisfazioni», due parole seguite da tre puntini di sospensione, che mirabilmente racchiudono sia la grande amarezza di dover vedere quotidianamente negati i diritti dei propri figli con disabilità, sia la “gioia di esserci” e di potere un giorno “vincere la sfida”, come testimoniano qui di seguito Massimo e Marinella, due tra i tanti genitori presenti quel 17 giugno. (S.B.)
L’ambizione è quella naturale. Fare una festa migliore degli altri anni. Questo intento è stato sempre palesato negli anni trascorsi, questa volta l’entusiasmo è rimasto dentro, un po’ come quando vivi un momento speciale, ricco di aspettative e ti scopri essere “superstizioso”. Non ne parli.
La mattina di venerdì, poi, gli automatismi – che si ripetono a cadenza annuale -, sono stati messi in moto. In silenzio. Con calma. Nessuna ansia. Gli inevitabili imprevisti sono stati affrontati e risolti con un fare “glaciale da professionisti”.
Poi Toni, il nostro presidente, ha salutato tutti i presenti e dal palco ha dichiarato aperta la festa.
Da quell’istante in poi una vera e propria valanga di emozioni. Sembrava la sera della prima, dopo anni di prove. Una vera e propria “prima volta”, ma senza le esitazioni tipiche. Ognuno al suo posto. Nessun appunto. Nessun riepilogo. Nessuna correzione. I volontari praticamente “perfetti”. Mario Porfito sempre più “uno di noi”, in tutti i sensi. Il nostro Sindaco, con la giusta e umile autorevolezza, si è aggirato, sinceramente interessato, tra gli stand. Gli ospiti, sia gli artisti che i vari enti e organizzazioni, coinvolti come non mai. L’Unitalsi indispensabile. Toni, immenso, non ha saputo trattenere il suo entusiasmo emotivamente coinvolgente.
Su tutti, ma non su tutto, il nostro amico Roberto Vecchioni che, con un trasporto e un coinvolgimento davvero unici, ci ha regalato cinque perle inestimabili.
E poi su tutto, ma proprio su tutto, i nostri ragazzi, mai così consci che quella festa era per loro, ma dove il “loro” significava TUTTI.
Una festa praticamente perfetta. Un impegnativo punto di partenza, una nuova sfida da vincere. D’altronde noi genitori di Tutti a scuola viviamo in questo modo!
Massimo
Una giornata che rimarrà nei nostri cuori; abbiamo rafforzato le amicizie e la conoscenza di chi c’era già prima, abbiamo incontrato nuove persone e scoperto quanto sono meravigliose.
Ci siamo resi conto di come siamo fortunati a poter vivere certe esperienze. Ci siamo commossi grazie ai sorrisi e gli abbracci dei nostri ragazzi, abbiamo fatto commuovere anche chi era lontano da questo mondo.
Grazie a Tutti a Scuola, grazie a noi!
Marinella
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