La protesta delle persone con disabilità in Puglia

di Vincenzo Falabella*
Il 30 giugno circa centosessanta manifestanti, coordinati dalla FISH Puglia (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) e dalle trentanove associazioni ad essa federate, si sono recate a Bari, di fronte alla sede della Presidenza Regionale, per chiedere al presidente Vendola e agli Assessori di competenza, che si facciano carico delle numerose problematiche che affliggono le persone pugliesi con disabilità, a causa dei pesanti tagli effettuati dal Governo Nazionale e di conseguenza da quello Regionale. L'assessore regionale al Welfare, Elena Gentile, ha garantito alla delegazione della FISH un primo incontro programmatico, dopo il 10 luglio, con la discussione e l'elaborazione di un documento condiviso, il tutto seguito da un incontro con il presidente Vendola e dal suo preciso impegno a fare "proprio" tale documento

Il presidente della FISH Puglia Vincenzo FalabellaAnche la FISH Puglia (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e le trentanove associazioni ad essa federate sono scese in piazza, il 30 giugno, di fronte alla sede della Presidenza Regionale, forti di circa centosessanta manifestanti, per chiedere che il presidente Vendola e i rispettivi Assessori alle Politiche Sociali e alla Salute si facciano carico delle numerose problematiche che affliggono le persone pugliesi con disabilità, a causa dei pesanti tagli effettuati dal Governo Nazionale e di conseguenza da quello Regionale. Tagli che in Puglia dovrebbero essere attenuati tramite nuove imposte regionali approvate dalla Giunta Vendola.
A fornire rassicurazioni in merito è stata Elena Gentile, assessore al Welfare, che ha garantito alla delegazione della FISH un primo incontro programmatico, dopo il 10 luglio, con la discussione e l’elaborazione di un documento condiviso, il tutto seguito da un incontro con il presidente Vendola e dal suo preciso impegno a fare “proprio” tale documento.

In sintesi i punti richiesti dalla FISH Puglia sono i seguenti:
– un forte investimento nelle politiche sociali;
– un adeguato finanziamento del Piano per la Disabilità;
– la definizione del Piano Sociale Regionale, che sappia coniugare risposte adatte alle reali esigenze del territorio;
– il reperimento di risorse da destinare alle non autosufficienze;
– il reperimento di risorse da destinare a percorsi di inserimento mirato al lavoro delle persone con disabilità;
– la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, come previsto dall’articolo 117 della Costituzione Italiana;
– una reale e concreta applicazione del principio di sussidiarietà previsto dalla Costituzione stessa (articolo 118) e della Legge 328/00 sul sistema dei servizi sociali, che dia un effettivo riconoscimento di pari dignità alle organizzazioni della Società civile;
– una misura di sostegno al reddito contro la povertà e un concreto aiuto a ridurre i rischi di vulnerabilità sociale;
– l’istituzione e l’aggiornamento del “Nomenclatore Tariffario Regionale” (Decreto Ministeriale 332/99), la sua concreta sburocratizzazione e compartecipazione nei differenti “Gruppi di Lavoro” nominati dalle ASL e dall’ARES [Agenzia Regionale Sanitaria, N.d.R.], con diritto di voto/parere da parte nostra sulle gare d’appalto indette dall’ASL o per quelle regionali, che investono direttamente “qualità e quantità di vita delle Persone con Disabilità”.

*Presidente della FISH Puglia (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

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