Dal prossimo mese di settembre verrà attivata in Italia la prima Risonanza Magnetica 7 Tesla a campo ultra alto, presso l’IRCCS Fondazione Stella Maris di Calambrone (Pisa). Essa sarà collegata in rete ai più autorevoli Centri di ricerca internazionali e darà impulso a studi scientifici innovativi, come quello delle malformazioni cerebrali, dell’epilessia, delle malattie neurodegenerative e dei fenomeni di plasticità del sistema nervoso.
Nella sua avventura alla scoperta dei segreti del cervello umano, il pool di specialisti che lavora all’avanzatissima apparecchiatura, appartenente alla Fondazione Imago 7 – organizzazione creata ad hoc, cui partecipano, oltre alla Fondazione Stella Maris, anche l’Università di Pisa, la Sanità Regionale Toscana, rappresentata dall’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana e l’IRCCS Medea-Associazione La Nostra Famiglia di Bosisio Parini (Lecco) – non sarà solo. Infatti, in virtù di un progetto di ricerca che si avvale di GARR (la rete telematica italiana dell’Università e della Ricerca), finanziato dal Ministero della Salute, le immagini e i dati che usciranno dalla Risonanza Magnetica 7 Tesla potranno essere consultati in tempo reale, tramite una linea dedicata ad altissima velocità in fibra ottica, dagli specialisti dei maggiori Centri italiani e internazionali.
Attualmente la potente macchina è in fase di allestimento. Infatti, dopo l’arrivo del magnete dagli Stati Uniti (dalla General Electrics del Milwaukee), avvenuto il 9 giugno in un bunker allestito in un’area dell’IRCCS Stella Maris di Calambrone, i tecnici sono impegnati ad eseguire i lavori impiantistici, dopodiché si procederà all’avvio delle complesse tarature e delle prime sequenze, che verranno effettuate con un fantoccio sensibile al magnetismo del tomografo.
Ultimata anche questa fase, in autunno avverrà la vera e propria messa in funzione dell’apparecchiatura, che nel nostro Paese ancora non esisteva e della quale vi sono ad oggi solo diciassette esemplari in Europa e ventisette in tutto il mondo.
«Le applicazioni del 7 Tesla – spiega Renzo Guerrini, direttore scientifico dell’IRCCS Fondazione Stella Maris – sono estremamente vaste: si va dallo studio anatomico ad altissima risoluzione del cervello nel settore delle neuroscienze, all’esplorazione dell’apparato scheletrico, del cuore e della mammella. Mentre le esplorazioni del cervello, struttura anatomicamente immobilizzata nel cranio, sono più semplici, quelle di altri organi sono però ancora in sviluppo. Con questa apparecchiatura di nuovissima generazione, potranno dunque essere sviluppate sconfinate ricerche scientifiche, a vantaggio dei pazienti toscani e italiani».
«Per quanto territorialmente dislocata altrove – dichiara dal canto suo il presidente dell’IRCCS Medea Domenico Galbiati – la nostra struttura ha partecipato attivamente, con grande convinzione, alla Fondazione Imago 7 e lo abbiamo fatto sia per la portata fortemente innovativa dell’operazione in sè, la prima e tuttora l’unica nel nostro Paese, sia per l’affinità tematica, il comune impegno clinico-scientifico, con specifico riferimento all’età evolutiva, che ci lega, non da oggi, a Stella Maris, sia, infine, per l’opportunità di integrare, concorrendo all’apparecchiatura a campo ultra alto, l’importante ciclo di investimenti in neuroimmagini che abbiamo realizzato in questi ultimi anni nelle nostre quattro sedi regionali. Contiamo, quindi, di dare un importante contributo alla progettualità scientifica di Imago 7».
Una grande macchina, quindi, ma anche un grande gruppo di lavoro, perché per esaltare tutte le potenzialità di un’apparecchiatura tanto potente e accurata, è necessario un team allargato di professionisti provenienti da diversi settori scientifici, come la fisica, la chimica, la bioingegneria, le neuroscienze e l’imaging [diagnostica per immagini”, N.d.R.]. «E solo con lo sviluppo di forti sinergie regionali nella ricerca biomedica – conclude Renzo Guerrini – sarà possibile fornire il supporto necessario alla piena utilizzazione del magnete a campo ultra alto e alla produzione di ricerche “traslazionali”, con risultati presto applicabili alla clinica. Importanti progetti in tal senso sono già stati elaborati in collaborazione con l’Università di Pisa, con l’Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer di Firenze, con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, con l’Università di Firenze e con quella di Siena».
Da segnalare, in conclusione, che l’iniziativa è stata resa possibile anche grazie al determinante contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa. (Ufficio Stampa Associazione La Nostra Famiglia-IRCCS Medea)