8 Luglio 2011 - Superando

Perché contestiamo quelle Sentenze sulla compartecipazione alle spese

C’è chi ha già scritto – anche su queste pagine – che alcune recenti Sentenze del TAR di Brescia, pur essendo sfavorevoli alle persone con disabilità, non possono mettere in discussione il principio ormai consolidato che conti il reddito della sola persona assistita, nel definire i criteri di compartecipazione alla spesa dei servizi socioassistenziali da parte dei Cittadini con disabilità e delle loro famiglie. Ora vediamo perché – secondo la presente analisi – quelle Sentenze siano di per sé discutibili e in ogni caso non possano influire sull’importante Sentenza del Consiglio di Stato che qualche mese fa ha prodotto una vera e propria svolta in questa materia

Un’esperienza davvero «speciale»!

Secondo lo spirito delle Special Olympics – i giochi sportivi internazionali, programmati ogni due anni per persone con disabilità intellettiva e la cui più recente edizione si è conclusa qualche giorno fa ad Atene – la vera competizione nelle gare non è quella tra atleti in un confronto che determina il più bravo, quanto la competizione che ogni atleta ha anzitutto con se stesso, nel compiere lo sforzo di gareggiare e dare il meglio di sé nella disciplina sportiva. Con queste premesse, la squadra italiana, arrivata in Grecia ben preparata e con le giuste motivazioni, ha dato il meglio di sé nelle diverse discipline, facendo letteralmente incetta di medaglie. Lo racconta per Superando uno dei 25.000 volontari che hanno accompagnato l’organizzazione e lo svolgimento dei Giochi di Atene, impegnati in mansioni di volta in volta diverse e sempre necessarie

Maria Rita Saulle aveva contribuito a scrivere la Convenzione ONU

«Perdiamo oggi un riferimento umano, morale e intellettuale che è stato davvero importante nel cammino per il riconoscimento e la tutela dei diritti umani delle persone con disabilità»: così Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), commenta la scomparsa di Maria Rita Saulle, seconda giudice donna nella storia della Corte Costituzionale, caratterizzata da un’attenta e qualificata sensibilità per i diritti umani dei cosiddetti “soggetti più deboli”. Saulle aveva tra l’altro contribuito anche alla stesura della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità

L’aula scolastica come un carcere

Un’insegnante di sostegno di Bari si reca dal Provveditore, chiedendo il doppio punteggio in graduatoria, in applicazione di una legge riferita a chi opera nelle carceri. Motivazione della richiesta? «Per l’intero anno scolastico sono stata costretta a insegnare chiusa a chiave con uno studente disabile autistico in un’aula diversa da quella della classe di appartenenza del ragazzo». Ora la vicenda rischia di finire sui tavoli della Procura della Repubblica, ma si può veramente definire «incredibile», come ha fatto il Provveditore, una situazione perpetuata per mesi e mesi in una grande città, sotto agli occhi di tanti insegnanti, famiglie e studenti e che probabilmente – senza quella richiesta dell’insegnante – non sarebbe nemmeno ora venuta alla luce?