Crisi economica e crisi di mobilità

di Stefania Leone*
Si rivolge direttamente al Sindaco di Venezia, all'Ufficio Mobilità del Comune lagunare e alla compagnia di autobus di linea Dolomiti Bus di Belluno, l'Associazione Disabili Visivi (ADV), per denunciare un recente episodio vissuto da una serie di viaggiatori non vedenti e ipovedenti, al ritorno dalla "Settimana Verde" sulle Dolomiti, fatto che non può certamente essere spiegato conoscendo l'estrema esigenza da parte dei Comuni Italiani di reperire ogni fonte possibile di entrata... Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo

Cieco che sale in un pullmanComprendiamo la doppia esigenza dei Comuni di reperire tutte le fonti possibili di entrate e, nello stesso tempo, di diminuire l’afflusso dei pullman di turisti nelle zone centrali delle città. Ma non comprendiamo il perché non sia prevista una deroga in tempo reale, in considerazione delle evidenti difficoltà di persone con disabilità di raggiungere un fondamentale nodo di scambio come una stazione ferroviaria o perché sia richiesto un mese di preavviso per ottenerla.

In tal senso, l’ADV ONLUS (Associazione Disabili Visivi) desidera rendere nota una circostanza spiacevole che ha coinvolto alcuni propri soci non vedenti e ipovedenti nella fase  conclusiva  della decima Settimana Verde [periodo di escursioni sulle Dolomiti, promosso dalla stessa ADV, N.d.R.], svoltasi a Falcade (Belluno) dal 25 giugno al 3 luglio scorsi.
A seguito infatti dell’improvvisa e non segnalata soppressione da parte della compagnia di autobus di linea Dolomiti Bus, della prima corsa del mattino da Falcade a Mestre – prevista alle 7,30 di domenica 3 luglio – i partecipanti all’ormai storica Settimana Verde sono stati costretti a riorganizzare con mezzi alternativi il raggiungimento della Stazione di Mestre, da cui poi prendere i treni per rientrare nelle rispettive sedi italiane di provenienza.
Il gruppo più numeroso ha optato per la prenotazione di un bus da venticinque posti, per raggiungere – partendo da Falcade – la citata stazione di Mestre e per accompagnare poi all’Aeroporto Marco Polo di Venezia Tessèra un socio di Cagliari. Ma il giorno prima della partenza prevista, l’autista ha informato chi scrive – coordinatrice del gruppo – che per i pullman con a bordo più di nove passeggeri, era prevista una tassa comunale di ben 380 euro, per l’ingresso al centro e alla Zona a Traffico Limitato (ZTL), compresa quella della stazione ferroviaria.
Ovviamente la tassa comportava un notevole aumento del costo concordato di noleggio e tale soluzione – pur essendo la  più pratica, viste le necessità dei viaggiatori ciechi con bagaglio – oramai non era più conveniente. Anche volendo infatti suddividere il gruppo su due automezzi, in modo da ridurre il numero di passeggeri per non incorrere nella suddetta tassa, il costo totale risultava comunque improponibile.

Pertanto, dopo attente valutazioni, si è concordato il trasporto fino all’Aeroporto Marco Polo, in quanto fuori dalla zona tassata dal Comune di Venezia, ove una volta giunti, i viaggiatori ciechi – con non poche difficoltà – sono arrivati alla stazione ferroviaria, alcuni con bus di linea, altri in taxi.
Va  sottolineato anche che sono stati interpellati i Vigili Urbani di Venezia i quali erano poco informati sull’importo della tassa e sulla sua applicazione in merito a modalità ed eventuali eccezioni, pur avendo noi ben specificato che si trattava di un trasporto di quattordici persone non vedenti non accompagnate. I Vigili, infatti, non hanno saputo suggerire alcuna valida alternativa, se non quella di contattare direttamente il Comune, ma trattandosi di un fine settimana, ovviamente, questo non è stato immediatamente possibile.
Lo abbiamo certamente fatto nei giorni successivi e con molta fatica abbiamo appreso che – richiedendole circa un mese prima – è  possibile ottenere le opportune deroghe a livello di associazione… basta saperlo, però! E in ogni caso, questa soluzione non è percorribile, quando – come nella fattispecie concreta – l’emergenza si presenta senza preavviso, per una decisione dell’Azienda di Trasporto non tempestivamente pubblicizzata.

In realtà – come appare evidente – il disagio non è stato soltanto economico, ma di tipo organizzativo e ha lasciato un’ombra di ansietà negli animi dei partecipanti, pur non potendo offuscare la soddisfazione per una settimana pienamente riuscita sotto ogni aspetto, sia ludico che sportivo, oltre che culturale, grazie alla professionalità e all’impegno di tutti coloro che vi hanno contribuito.

*Coordinatrice del gruppo dell’ADV (Associazione Disabili Visivi), che ha promosso la Settimana Verde.

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