Quella sciagurata ipotesi del ministro Calderoli

Tale appare, secondo la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), l'idea di "far cassa" puntando alle indennità di accompagnamento e alle pensioni di reversibilità, guardando cioè - come ha dichiarato appunto il ministro per la Semplificazione Normativa Roberto Calderoli, con formula quanto meno discutibile - «a chi non ha mai lavorato». Dimostrando quindi di dimenticare, tra l'altro, che il lavoro è anche un diritto, troppo spesso precluso alle donne madri e mogli o alle persone con disabilità

Il ministro per la Semplificazione Normativa Roberto CalderoliIl ministro Calderoli [Roberto Calderoli è ministro per la Semplificazione Normativa, N.d.R.], portabandiera della Lega nelle serrate trattative di rielaborazione della cosiddetta “Manovra-Bis”, è uscito allo scoperto, rivelando i due nuovi bersagli per fare cassa: le indennità di accompagnamento e le pensioni di reversibilità.
In tal senso il Ministro ha dichiarato che sulle pensioni la trattativa fra PdL e Lega c’è già stata ed è stata sottoscritta nel Decreto del Governo che deve restare immutato: «Bisogna invece andare ad interessarsi – sono le parole del Ministro – delle pensioni di chi non ha mai lavorato. Penso, ad esempio, a chi ha pensioni di reversibilità eccessivamente alte e a chi prende accompagnamenti, che oggi vengono dati indistintamente a tutti, senza che vi siano limiti legati al proprio reddito».

Pur di non cedere dunque sulle pensioni, sulla lotta all’evasione fiscale o sulla tassazione sui grandi patrimoni, la Lega se la prende oggi con le vedove e con le persone con grave disabilità.
La pensione di reversibilità, infatti, è una prestazione previdenziale, riconosciuta ai superstiti dei lavoratori, a determinate situazioni, già restrittive. Fra i beneficiari ci sono anche i figli inabili non in grado di lavorare e mantenersi da soli dopo la morte dei genitori.
«Appare Quanto meno singolare – è il commento di Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – che i “diritti acquisiti” vengano tirati in ballo solo per i vitalizi degli ex parlamentari e non valgano per gli altri Cittadini».
La FISH giudica pesantemente anche lo stigma – l’ennesimo – verso chi “non ha mai lavorato”. Si dimentica infatti che il lavoro è anche un diritto, troppo spesso precluso alle donne madri e mogli o alle persone con disabilità.

Ma il “bersaglio grosso” è sicuramente l’indennità di accompagnamento, dal momento che per l’ennesima volta si propone di legarne l’erogazione al reddito, dimenticando che si tratta dell’unica prestazione (487,39 euro al mese) riconosciuta alle persone con gravissima disabilità. Limitarla significa colpire direttamente le persone e le loro famiglie a cui lo Stato non riconosce altri supporti economici e materiali.
«Contro queste sciagurate ipotesi, che ci auguriamo non trovino sponda in altri, ci batteremo con ogni mezzo e strumento – sottolinea con forza Barbieri – e assieme a tutti i soggetti dell’impegno civile. Abbiamo una nostra convinzione sulle politiche sociali in questo Paese che è diametralmente opposta a chi pensa alle persone disabili, anziane e povere solo come un peso per la competizione e per certo efficientismo».

Già nei giorni scorsi [se ne legga nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.], la FISH aveva chiesto che la Manovra non prevedesse solo misure per “fare cassa”, ma anche stanziamenti specifici per rilanciare le politiche sociali nel nostro Paese. Dichiarazioni come quelle del ministro Calderoli alzano invece la temperatura del confronto fra Governo e associazioni delle persone con disabilità. (Ufficio Stampa FISH)

Ufficio Stampa FISH: tel. 06 78851262, ufficiostampa@fishonlus.it.

Sui temi trattati nel presente testo, suggeriamo anche la lettura – sempre nel nostro sito – di: La FISH al lavoro per salvare le politiche sociali (cliccare qui), Le risorse per le politiche sociali vanno trovate subito (cliccare qui) e Pescara chiama Italia! (cliccare qui).

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