Gli emendamenti alla «Manovra-Bis» delle Federazioni FISH e FAND

«Sono pochi emendamenti - spiegano in una nota congiunta Pietro Barbieri e Giovanni Pagano, presidenti delle due Federazioni che rappresentano la stragrande maggioranza delle associazioni di persone con disabilità e delle loro famiglie nel nostro Paese - ma determinati e chiari, poiché si fondano sulla consolidata convinzione che siano ancora una volta sotto scacco le politiche sociali in una Manovra che si preoccupa più di rassicurare i mercati finanziari che le famiglie e le persone con disabilità». Finanziamento specifico per il Fondo per le Politiche Sociali, una riforma assistenziale che non sia basata su logiche di cassa e la soppressione dei tagli aggiuntivi agli Enti Locali, tra le principali richieste di FISH e FAND, che esprimono anche un marcato sdegno per le recenti esternazioni del ministro Calderoli, sull'ipotesi di interventi restrittivi riguardanti le pensioni di reversibilità e le indennità di accompagnamento

Da sinistra, in primo piano, Giovanni Pagano e Pietro Barbieri, presidenti delle Federazioni FAND e FISHLa FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e la FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità), ovvero le organizzazioni cui fa riferimento la stragrande maggioranza delle associazioni di persone con disabilità e delle loro famiglie nel nostro Paese, hanno formalizzato in questi giorni alcuni emendamenti alla cosiddetta “Manovra-Bis” all’esame del Parlamento nei prossimi giorni.
«Sono pochi emendamenti – spiegano in una nota congiunta Pietro Barbieri e Giovanni Pagano, presidenti delle due Federazioni – ma determinati e chiari, poiché si fondano sulla consolidata convinzione che siano ancora una volta sotto scacco le politiche sociali in una Manovra che si preoccupa più di rassicurare i mercati finanziari che le famiglie e le persone con disabilità».

FISH e FAND chiedono dunque che il Parlamento dia un segnale diverso, prevedendo ad esempio un finanziamento specifico per il Fondo per le Politiche Sociali, la cui copertura potrebbe derivare da un Piano Straordinario di controllo sull’evasione fiscale (500.000 controlli per tre anni), sulla falsariga di quello praticato negli ultimi anni contro i “falsi invalidi”.
«La riforma assistenziale in Italia – aggiungono Barbieri e Pagano – si può e si deve fare, ma non certo con il vincolo immediato di recuperare 20 miliardi: non sarebbe una riforma, ma solo una graduatoria di tagli che nulla hanno a che vedere con il miglioramento qualitativo e quantitativo dei servizi alle persone. Chiediamo pertanto che dalla riforma assistenziale stessa vengano eliminate le logiche di cassa, operando invece su una riforma fiscale che non preveda solo la revisione delle agevolazioni, ma anche l’introduzione di meccanismi di sistema per contrastare l’evasione fiscale».
Le Federazioni chiedono infine la soppressione dei tagli aggiuntivi agli Enti Locali, ciò che porterebbe, di fatto, alla cancellazione di tanti servizi alle persone e alle famiglie.

Da segnalare inoltre il «marcato sdegno», espresso da FISH e FAND, per le recenti esternazioni del ministro per la Semplificazione Normativa Roberto Calderoli (se ne legga nel nostro sito cliccando qui e qui), che ha avanzato l’ipotesi di interventi restrittivi sulle pensioni di reversibilità e sulle indennità di accompagnamento. Una prospettiva ritenuta «del tutto inaccettabile», da Barbieri e Pagano, «poiché taglierebbe le uniche misure di sostegno oggi esistenti a favore della non autosufficienza, colpendo i Cittadini più deboli». (S.B.)

Nel sito della FISH (cliccare qui), è disponibile l’elenco degli emendamenti inviati a tutti i Gruppi Parlamentari.

Sui temi trattati nel presente testo, suggeriamo anche la lettura – nel nostro sito – di: La FISH al lavoro per salvare le politiche sociali (cliccare qui), Le risorse per le politiche sociali vanno trovate subito (cliccare qui), Pescara chiama Italia! (cliccare qui), Quella sciagurata ipotesi del ministro Calderoli (cliccare qui), Non c’è più limite al peggio (di Franco Bomprezzi, cliccare qui), Tutte le preoccupazioni dei disability manager (cliccare qui) e Chiediamo il rispetto dei diritti (di LEDHA, cliccare qui).

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