«Una persona con disabilità si presenta alla reception di Alitalia dell’Aeroporto di Roma Fiumicino, per essere imbarcato sul volo per Milano. Ha dichiarato di essere in carrozzina, non in grado di deambulare nemmeno per pochi passi, di essere accompagnato. Non ha chiesto servizi aggiuntivi, ché non gli servono; non ha richiesto l’uso della barella. Potrebbe essere un volo come molti altri, a cui Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), è abituato, in Italia e all’estero. Ma così non è. I responsabili di Alitalia, questa volta, giudicano incompleta la dichiarazione di Barbieri e rifiutano l’imbarco, opponendo le proprie prassi interne secondo cui i dati sui servizi aggiuntivi e sull’uso della barella, oltre a quelli sanitari, vanno comunque dichiarati. In barba ad ogni ragionevolezza che invece il regolamento sul trasporto aereo dell’Unione Europea impone».
Lo denuncia la FISH in una nota stampa, e questa volta il protagonista suo malgrado della vicenda è lo stesso presidente della Federazione, Barbieri, che dunque – nonostante le dure proteste e le motivazioni basate anche sulle norme dell’Unione Europea – non ha potuto raggiungere Milano, dov’era atteso per un’iniziativa riguardante la mobilitazione indetta dalle associazioni delle persone con disabilità, per protestare contro i contenuti della cosiddetta “Manovra Finanziaria-Bis”.
«Dopo un tentativo di spiegazione andato a vuoto con la “capoturno passeggeri speciali di Alitalia” – spiega infatti lo stesso Barbieri – ho formalmente presentato l’esposto alla Stazione Aeroportuale della Polizia di Stato. Ora farò seguire la segnalazione all’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) nelle forme previste dal Regolamento Europeo. Poi valuteremo con i legali della FISH un’azione in giudizio con richiesta di danni».
Vale qui la pena ricordare che il nostro sito si è occupato approfonditamente, sin dai tempi della sua approvazione, del Regolamento Europeo CE 1107/06, che disciplina appunto i diritti delle persone con disabilità nel trasporto aereo (se ne legga, in particolare, cliccando qui e qui) e nonostante il quale continuano ad essere numerose le denunce di discriminazioni nei confronti di persone con disabilità.
«Il diritto alla mobilità per le persone disabili – ci si chiede infatti nella nota della FISH, allargando la prospettiva ben oltre lo stesso trasporto aereo – è davvero garantito in Italia? Nonostante i numerosi atti dell’Unione Europea, vengono ancora segnalati troppo sovente casi di esclusione dal trasporto ferroviario, aereo, navale, per non dire dal trasporto urbano: mezzi non adeguati, servizi discontinui, personale non preparato o, come in questo caso, interpretazione restrittiva di regolamenti e norme».
E quanto accaduto a Pietro Barbieri – che tiene per altro a precisare come «non si tratti certo di una questione personale, ma di un diritto di tutte le persone con disabilità che va rispettato, ancora di più in presenza di norme internazionali che, finalmente, ci tutelano di fronte ad ogni discriminazione come quella attuata questa mattina da Alitalia» – non è purtroppo il primo caso riguardante persone “note” del mondo della disabilità. Basti pensare, ad esempio, a quanto da noi segnalato nella primavera scorsa a Shuaib Chalklen, persona paraplegica in carrozzina, relatore speciale dell’ONU per i diritti delle persone con disabilità, cui la Swiss Airlines aveva rifiutato l’imbarco a Ginevra, in quanto non accompagnato (se ne legga cliccando qui). (S.B.)
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