Come non tagliare i costi della politica

Secondo l'organizzazione Cittadinanzattiva, infatti, che allarga la propria riflessione anche alla riduzione delle Province, «continuare a ventilare un percorso lungo e tortuoso come quello delle riforme costituzionali, per dimezzare il numero dei parlamentari è semplicemente voler continuare a rimandare, e di fatto ad affossare, le riforme che i Cittadini tanto auspicano»
Dito puntato in primo piano. Sullo sfondo un viso di uomo sfuocato«È davvero scandaloso che in questi ultimi giorni si torni a parlare di riforme costituzionali per dimezzare il numero dei parlamentari o per ridurre il numero delle Province»: lo dichiara in una nota Antonio Gaudioso, vicesegretario generale dell’organizzazione Cittadinanzattiva, rispetto alle novità che emergono in sede di Manovra Finanziaria Correttiva.
«Perché si continua a ventilare un percorso lungo e tortuoso – prosegue Gaudioso – come quello dell’iter costituzionale, per realizzare finalmente il taglio dei costi della politica? L’unica risposta che abbiamo è che si vuole continuare a rimandare e quindi ad affossare di fatto le riforme che i Cittadini tanto auspicano. D’altra parte, quando in passato i partiti hanno voluto modificare una legge fondamentale per l’effettività del diritto di voto dei cittadini, come la legge elettorale – proprio quella che oggi fa del Parlamento un’assemblea di “nominati” – l’hanno fatto in una notte. Perché non usare oggi la stessa rapidità? E ancora: possiamo davvero ritenere che i parlamentari attualmente in carica si rendano disponibili a tagliare da soli il “ramo” sul quale stanno seduti, decidendo fin da adesso per legge che al prossimo turno elettorale non potranno più essere eletti?».
«Alla luce di queste semplici domande – conclude l’esponente di Cittadinanzattiva – ci pare chiaro l’estremo tentativo del Governo, in primo luogo, e della classe politica in generale, di rimandare e non affrontare la questione. Una cosa simile è già avvenuta a proposito delle liberalizzazioni, quando si cercò di dare alla Costituzione responsabilità che la Costituzione non poteva avere e che erano tutte della politica, incapace di decidere e di adottare misure rapide e concrete». (S.B.)

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