La protesta si è fatta sentire, nel caldo torrido di Pescara

Le tante persone con disabilità, i familiari e gli operatori che il 31 agosto hanno celebrato a Pescara un vero e proprio "funerale alla disabilità", per protestare contro le politiche del Governo Nazionale e i problemi tuttora irrisolti in ambito regionale, hanno avuto la garanzia che la loro lettera-appello al presidente della Repubblica è pervenuta rapidamente al Quirinale e hanno anche ottenuto la convocazione di una riunione straordinaria della Commissione Regionale Salute. Ma la mobilitazione non può certo fermarsi qui e deve anzi coinvolgere direttamente sempre più persone con disabilità, perché - come ricorda Nicolino Di Domenica, responsabile del Movimento Regionale per la Vita indipendente - «in questa Italia nulla ci è più concesso se non preteso»

Un'immagine del «funerale alla disabilità» celebrato a Pescara il 31 agosto«Cinquantadue disabili in carrozzina e oltre 150 persone tra accompagnatori, assistenti, rappresentanti politici e cittadini hanno celebrato a Pescara i funerali della disabilità»: così il quotidiano abruzzese «Il Centro» ha riferito della manifestazione organizzata a Pescara il 31 agosto scorso – e della quale ci siamo ampiamente occupati nei giorni scorsi (se ne legga cliccando qui e qui) – voluta per protestare duramente contro «una manovra finanziaria che “uccide” pensione d’invalidità, assegno di accompagnamento, assistenza domiciliare, trasporto ecc., creando anche problemi occupazionali a tutti gli operatori del settore», come avevano scritto i promotori. Il tutto “aggravato” da specifiche problematiche regionali tuttora irrisolte, quali la mancanza di una legge sulla Vita Indipendente, la perdurante presenza di barriere architettoniche anche in strutture pubbliche come la sede della Regione Abruzzo e il mancato rimborso delle spese sostenute per abbattere le barriere negli edifici privati.

Sempre nei giorni scorsi, avevamo anche riferito della Lettera-appello al presidente della Repubblica Napolitano, elaborata per l’occasione, che si concludeva così: «Non chiediamo nessun favore, vorremmo solo il rispetto di diritti come le Pari Opportunità e la Non Discriminazione, appellandoci alla Costituzione e alla Convenzione ONU per i Diritti delle Persone con Disabilità. Confidiamo nella tua grande umanità e nel tuo senso di giustizia ed equità con la speranza di non dover subire una ennesima discriminazione che getterebbe nella disperazione più di due milioni di cittadini».
Ebbene, tale documento – come preannunciato – è stato consegnato da una delegazione dei manifestanti al prefetto di Pescara Vincenzo D’Antuono, che rapidamente lo ha inoltrato al Quirinale.
Altro positivo effetto pratico dell’iniziativa è stato poi quello di ottenere – per mercoledì 7 settembre – la convocazione di una riunione straordinaria della Commissione Regionale Salute.

Da parte di Nicolino Di Domenica, responsabile del Movimento per la Vita Indipendente dell’Abruzzo, c’è certamente soddisfazione e riconoscenza per le persone con disabilità anche gravi, che per protestare hanno dovuto sfidare «il caldo torrido» delle giornate scorse. Ma c’è anche un pizzico di amarezza e un monito per chi ha deciso di non partecipare. «In questa Italia – sottolinea infatti Di Domenica – nulla ci è più concesso se non preteso. E se siamo stati bravi a farci ascoltare, lo dobbiamo solo a quei “coraggiosi” che si sono alzati alle cinque di mattina per trovarsi puntuali alla manifestazione».
Una riflessione che si affianca a quella già espressa nei giorni scorsi da Camillo Gelsumini, disability manager e presidente della UILDM di Pescara (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), il quale nei giorni scorsi aveva scritto da queste pagine (se ne legga cliccando qui): «Caro Disabile, sappi che se non reagirai, tu e i tuoi familiari, sarete seppelliti nella disperazione della solitudine priva di aiuti, nella fatica e nella indigenza del quotidiano. Sappi che non puoi più delegare agli altri, ma che è ora che, anche con le tue poche e scarse risorse, tu intervenga direttamente, per te e per gli altri nella tua condizione». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: nicolino.didomenica@tiscali.it.
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