Alunni come «vasi di coccio» tra Comuni e Province

a cura della LEDHA*
Il caso specifico riguarda una serie di famiglie di ragazzi con disabilità di San Donato Milanese, ma il problema coinvolge almeno un migliaio di alunni con disabilità delle scuole superiori lombarde: le Amministrazioni Comunali e quelle Provinciali continuano a "rimpallarsi" il carico dei costi relativi all'assistenza educativa specialistica e chi ne soffre sono naturalmente quegli alunni, che rischiano di vedere interrotto un servizio per loro fondamentale, in grave violazione della legge

Particolare di ragazza con disabilità a scuolaSono numerosi gli alunni con disabilità delle scuole superiori lombarde che stanno vivendo una situazione difficile, dovuta al “rimpallo” tra le Amministrazioni Comunali e quelle Provinciali, per farsi carico dei costi relativi all’assistenza educativa specialistica.
Il caso più recente riguarda sedici famiglie di ragazzi con disabilità residenti nel Comune di San Donato Milanese, ma il fenomeno coinvolge in realtà oltre mille ragazzi in Lombardia, di cui cinquecento tra Milano e hinterland. Gli alunni, quindi, rischiano di affrontare gravi disagi che potrebbero provocare serie ripercussioni sotto il profilo psicologico e funzionale.
Dal canto loro, le famiglie dei ragazzi – rappresentate dall’Associazione Genitori Senz’h – esprimono la loro preoccupazione, in quanto i loro figli corrono il rischio di non poter frequentare la scuola.

In data 5 agosto, dunque, a quelle famiglie di San Donato è stata inviata dal Comune una lettera che comunicava quanto segue: «In esecuzione delle disposizioni normative che disciplinano i servizi di supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni disabili o in situazioni di svantaggio (assistenza educativa specialistica) si informa che per i ragazzi frequentanti le scuole secondarie di secondo grado la competenza è della Provincia. A partire quindi dal prossimo anno scolastico 2011/2012 il Comune non si farà più carico dei costi relativi all’assistenza integrativa scolastica per l’alunno/a […]. Invitando la scuola in indirizzo a presentare formale istanza per l’ottenimento del servizio alla Provincia di Milano, si comunica che si provvederà ad inoltrare tutta la documentazione finora pervenuta al servizio al competente ufficio provinciale».
Finora, però, la Provincia di Milano non ha dato nessun incarico all’Ente Gestore per la continuità del servizio, dimostrando così di non garantire il servizio di assistenza educativa specialistica.
La preoccupazione delle famiglie nasce anche dal fatto che – essendo la lettera pervenuta il 5 agosto, in pieno periodo di ferie estive – non ci sarà probabilmente il tempo necessario per riorganizzare il servizio tra scuola, Provincia ed Ente Gestore e per garantire la continuità educativa, mantenendo gli stessi assistenti educatori degli anni scorsi.

Nel frattempo l’Associazione Genitori Senz’h ha inviato a sua volta una lettera, il 23 agosto, alla Provincia di Milano e al Comune di San Donato Milanese, nella quale si legge tra l’altro: «Le famiglie degli alunni con disabilità frequentanti le scuole superiori di secondo grado, residenti nel Comune di San Donato Milanese, ci hanno segnalato di aver ricevuto per conoscenza una lettera emessa dall’Ufficio Area Servizi alla Collettività del Comune di San Donato Milanese in persona della Dott.ssa Brescianini ed inviata ai vari Istituti Scolastici Superiori e p.c. all’Ufficio Politiche Sociali della Provincia di Milano, nella quale si dichiara che dal prossimo anno scolastico 2011/2012 il servizio di assistenza educativa specialistica di questi alunni sarà di Vostra competenza in quanto il Comune non si farà più carico dei relativi costi. […] Visto il delicato argomento e sottolineando che questi alunni non sono nelle condizioni di poter frequentare la scuola senza la presenza dell’educatore, anche per un’ora soltanto, Vi chiediamo di confermarci, entro e non oltre il 29 agosto p.v., che avete già provveduto ad accogliere le richieste per garantirne l’assistenza educativa specialistica, dal primo giorno dell’inizio del nuovo anno scolastico. Sottolineiamo inoltre l’assoluta necessità di garantire la continuità di un servizio ad oggi efficiente, mantenendo gli stessi assistenti educatori e le stesse modalità d’intervento dell’anno scolastico precedente, al fine di evitare di creare gravi disagi ai ragazzi che potrebbero provocare delle serie ripercussioni sotto il profilo psicologico e funzionale».
Dal momento che all’inizio di settembre nessuna risposta era giunta, né da parte del Comune né da parte della Provincia, l’Associazione ha provveduto a inviare un’altra lettera, il 1° settembre, con il seguente testo: «Con riferimento alla lettera del Comune di San Donato Milanese del mese di agosto 2011 ed alla nostra conseguente comunicazione del 23 agosto u.s. inviata alla Provincia di Milano […] vi intimiamo a garantire il servizio in oggetto fino ad ora erogato. Nel caso in cui il suddetto servizio, dovuto e gratuito, non sia attivo dal primo giorno del nuovo anno scolastico 2011/2012, ci riserveremo di intraprendere qualsiasi tipo di iniziativa, anche di carattere legale, per tutelare e difendere i diritti allo studio dei nostri ragazzi».

L’avvocato Gaetano De Luca del Servizo Legale LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità) commenta: «Se da una parte in giurisprudenza sembra oramai essersi consolidato il principio secondo cui l’erogazione del servizio di assistenza ad personam nelle scuole superiori è di competenza delle Province, i giudici dei TAR [Tribunali Amministrativi Regionali, N.d.R.] hanno comunque sempre avuto modo di evidenziare come i Comuni non possano interrompere la concreta erogazione del servizio erogato negli anni precedenti sino a quando la Provincia non sia effettivamente in grado di farsene carico. Nel caso in cui le Province non siano in grado di erogare il servizio, dovranno essere allora gli stessi Comuni a continuare ad organizzare lo svolgimento del servizio, rivalendosi successivamente sulle Province per il rimborso dei costi sostenuti. La situazione che stanno vivendo le famiglie sandonatesi è assolutamente inaccettabile. Sappiamo che gli Enti Locali stanno vivendo una situazione difficile, ma ciò non può giustificare la violazione di diritti fondamentali proprio di coloro che hanno maggiori difficoltà. L’interruzione del servizio da parte del Comune, pertanto, configura una gravissima violazione di legge che potrebbe essere sanzionata con il risarcimento dei danni, senza escludere per altro profili di rilevanza penale (interruzione di pubblico servizio)».

Ora, ormai a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, ancora nessuna risposta è giunta né da parte del Comune né da parte della Provincia. Le famiglie si augurano – sempre sostenute dall’Associazione Genitori Senz’h – di dover risolvere nel più breve tempo possibile la questione, senza essere costrette a intraprendere qualsiasi tipo di iniziativa per tutelare il diritto allo studio dei ragazzi. Pur considerando infatti i problemi dovuti alla scarsità di risorse, ciò non deve ripercuotersi sulle fasce più deboli, minando i diritti fondamentali di ogni individuo sanciti dalla Costituzione Italiana. Ed è dovere di tutti gli Enti assumersi le responsabilità nei confronti dei ragazzi con disabilità, che hanno il diritto di vivere con reali e concrete pari opportunità.

*Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità.

Inerente alla questione citata nel presente testo, segnaliamo anche – nel sito della LEDHA – l’articolo intitolato Competenze provinciali in materia scolastica: un’altra importante vittoria (cliccare qui), riguardante una recente Ordinanza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Lombardia, sede di Milano.
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