No ai tagli alla formazione professionale dei disabili

«Trovare una soluzione equa e giusta, per non discriminare chi già a grande fatica si sforza di essere riconosciuto dalla società e dall'economia»: lo chiedono persone con disabilità, famiglie e operatori, dopo che la Provincia di Roma ha comunicato nei giorni scorsi l'abolizione di circa dieci corsi individualizzati, escludendo circa centoquaranta persone con disabilità dai circuiti riconosciuti della formazione professionale. Una manifestazione di protesta è prevista per il 15 settembre davanti alla sede della Provincia di Roma

Donna con disabilità al tavolo di lavoroAncora tagli su tagli, indiscriminati e senza prudenza etica e sociale. Questa volta succede a Roma e riguarda la formazione professionale delle persone con disabilità. A pochi giorni, infatti, dall’inizio dell’anno formativo (16 settembre), la Provincia di Roma ha comunicato che sono stati aboliti circa dieci corsi individualizzati, escludendo circa centoquaranta persone con disabilità dai circuiti riconosciuti della formazione professionale.
Si tratta di un trauma non solo per i ragazzi, ma anche per le famiglie che ora vedono ritirarsi a casa i propri figli con disabilità – alcuni dei quali con gravi infermità mentali – senza speranza di integrazione sociale, né tanto meno di inserimento al lavoro. Sbigottimento e paura anche per tanti operatori, che ora si ritrovano senza lavoro, in età adulta, con gravi difficoltà di ricollocamento sul mercato.

Famiglie e operatori chiedono dunque, compatti, un ripensamento, per non perdere nessun allievo e nessun posto di lavoro e invitano la Provincia di Roma e la Regione Lazio a trovare una soluzione equa e giusta, per non discriminare chi già a grande fatica si sforza di essere riconosciuto dalla società e dall’economia.
Più in generale, rispetto alla formazione professionale – che aveva già subito negli anni precedenti una riduzione dei finanziamenti regionali di circa il 10% – essa rischia ora di non essere più rispondente alle reali aspettative e necessità della domanda, vedendo ridotti gli stanziamenti per circa il 30%. E quando mancano solo due giorni all’inizio dell’anno formativo, i centri accreditati non sanno quali corsi avviare, quali e quanti operatori licenziare, quali disabili escludere dall’aula.
Paura e incertezza assalgono quindi le famiglie e gli operatori, mentre tutti attendono indicazioni certe circa le integrazioni delle somme stanziate, per salvaguardare diritti, posti di lavoro e serenità familiare.

In tal senso, giovedì 15 settembre (ore 10), presso la sede della Provincia di Roma a Palazzo Valentini (Via IV Novembre), famiglie, operatori e persone con disabilità chiederanno alla Provincia stessa, e congiuntamente alla Regione Lazio, di rivedere le somme poste a bilancio, auspicando un possibile ripristino degli impegni finanziari, alla luce anche di quanto dichiarato nei giorni scorsi in un comunicato stampa dall’assessore regionale al Lavoro e alle Politiche Sociali Mariella Zezza, che ha promesso «un ulteriore milione di euro, grazie al quale ad ogni ragazzo disabile sarà garantito il posto in aula e nessun corso sarà cancellato». (Emiliano Fiore – Ufficio Stampa Comunità Capodarco di Roma)

Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@capodarco.it.
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