«Ad oggi – dichiarano i promotori del convegno La Persona Down e il mondo del lavoro, che si terrà a Cagliari (Sala Venere dell’Hotel Mediterraneo, ore 15.30-19.30) venerdì 7 ottobre – il numero di persone con sindrome di Down che riescono a trovare una giusta occupazione è molto inferiore alle reali potenzialità. Infatti, da una recente indagine condotta dal CoorDown (Corrdinamento Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down), emerge che, su un campione di 1.167 persone maggiorenni con sindrome di Down, solo il 10% lavora con un regolare contratto di lavoro. Di contro, un altro 8% circa si sta affacciando al mondo del lavoro attraverso tirocini formativi, tirocini finalizzati all’assunzione, borse lavoro, ma per far sì che anche queste esperienze si traducano in concrete opportunità di lavoro, occorrono interventi tecnici e politici utili ad attivare una rete di servizi nei territori che possa coordinare l’intero processo».
Organizzato dal Centro Down di Cagliari, in collaborazione con il Centro di Servizio per il Volontariato Sardegna Solidale e con la FISH Sardegna (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), il Convegno del 7 ottobre – che si svolgerà nell’imminenza della Giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down del 9 ottobre (se ne legga nel nostro sito cliccando qui), organizzata dal CoorDown (cui il Centro Down di Cagliari aderisce) – sarà coordinato da Giampiero Farru, presidente di Sardegna Solidale e potrà contare sulla partecipazione di Antonietta Porrà, presidente del Centro Down, di Alfio Desogus, presidente della FISH Sardegna, di Antonio Todde, tutor presso il Servizio Lavoro del Centro Down e di Massimo Rota, responsabile del Servizio Lavoro dell’AGPD (Associazione Genitori e Persone con Sindrome di Down), oltre che sulla presentazione di alcune esperienze di realizzazione lavorativa in azienda.
«Anche con questo appuntamento – sottolineano ancora i promotori – cerchiamo di rafforzare la rete di orientamento e formazione, necessaria a creare reali opportunità di lavoro. Ma vogliamo anche che esso sia un invito alle aziende del settore pubblico e privato, affinché possano vedere nelle persone con sindrome di Down una risorsa in ambito lavorativo. Queste ultime, infatti, sono in grado di avere una propria identità e degli affetti, di praticare lo sport anche in forma agonistica, di portare avanti con soddisfazione lo studio e il lavoro. Meritano dunque di essere messe alla prova e di avere le stesse opportunità di chiunque altro». (S.B.)
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