«Per una volta la FISH non ha nulla da aggiungere, salvo esprimere la soddisfazione di leggere motivazioni che da anni sosteniamo, espresse questa volta dal massimo organo di giurisdizione contabile»: è il commento di Pietro Barbieri, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, al Parere espresso in un’articolata Delibera dalla Corte dei Conti, interpellata dalla Commissione Finanze della Camera sul Disegno di Legge Delega di Riforma Fiscale e Assistenziale (n. 4566), al vaglio in questi giorni.
Come leggiamo in una nota della FISH, prodotta subito dopo la diffusione del Parere della Corte dei Conti e mirata essenzialmente alla delega assistenziale, «questa è certamente una sonora stroncatura. Secondo la Corte, infatti, più che una riforma, quella proposta è un obiettivo di risparmio e di taglio dagli esiti incerti e dagli effetti imponderabili».
«Nella spesa sociale – prosegue il comunicato della Federazione – ci sarebbe ben poco da risparmiare, essendo l’ammontare complessivo attestato sui 30 miliardi, 40 se si considerano anche alcune prestazioni previdenziali come la reversibilità. Poco praticabile sarebbe poi anche l’applicazione di limiti reddituali e patrimoniali per la concessione dell’indennità di accompagnamento e delle pensioni di invalidità».
Su queste ultime prestazioni monetarie (indennità di accompagnamento e pensioni di invalidità, appunto), la Corte dei Conti annota testualmente come esse facciano parte di «una politica “nascosta” di contrasto alla povertà, compensativa di un’offerta di servizi non sempre adeguata e uniformemente distribuita sul territorio [grassetto nostro, N.d.R.]».
C’è inoltre un chiaro invito alla prudenza, nel momento in cui viene sottolineata la necessità di valutare con attenzione il rischio che il risparmio ottenuto si ripresenti come esigenza di servizi adeguati a una prevedibile impennata del fenomeno della non-autosufficienza.
«Osservazioni molto critiche – si legge poi nella nota della FISH – vanno registrate anche sul “Fondo per l’indennità sussidiaria” che, come prevede il Disegno di Legge, dovrebbe essere ripartito fra le Regioni con “standard definiti in base alla popolazione residente e al tasso d’invecchiamento della stessa nonché a fattori ambientali specifici”. Secondo la Corte, infatti, il contingentamento della spesa per l’indennità di accompagnamento ribalta sulle Regioni l’onere di compensare tutte le esigenze assistenziali e di sostegno che si presenteranno in futuro».
Dopo ulteriori critiche si giunge infine alla questione dei Livelli Essenziali di Assistenza. Il fatto cioè che essi non siano ancora stati definiti, rischia, secondo la Corte dei Conti, di portare a un’ulteriore compressione delle politiche a sostegno dei non autosufficienti.
Particolarmente significativa, in tal senso, è l’analisi che viene proposta in riferimento alla storia più recente. La Corte rammenta infatti come gli interventi di assistenza abbiano subito, negli ultimi anni, rilevanti tagli e dichiara che «il mancato rifinanziamento del fondo per le autosufficienze, la riduzione degli stanziamenti per il fondo politiche sociali e per la politica abitativa hanno già sensibilmente inciso sul quadro degli interventi in ambito locale». (S.B.)
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