Quando la voce grossa dell’INPS è del tutto ingiustificata

di Francesca Bellafemina*
Si fa spesso minaccioso, il volto dell'INPS, quando si tratta di richiedere documentazione su documentazione a persone in situazione di invalidità. Si tratta però di una severità e di un rigore che dovrebbero sempre accompagnarsi a precisione e buona organizzazione, ciò che invece non sembra proprio sia accaduto a Roma, dove - come denuncia la vicepresidente della Consulta Handicap della Regione Lazio - si è chiesto l’invio di una documentazione - e con urgenza, pena la revoca della pensione - che secondo le istruzioni dello stesso Istituto non dovrebbe essere possibile far pervenire...

Donna con il maglione che le copre il viso fin sotto agli occhiNelle settimane scorse l’INPS ha inviato per raccomandata a una serie di percettori di pensione di invalidità civile la richiesta del Modello RED relativo ai redditi dell’anno 2009 [il Modello RED è il modulo per comunicare all’INPS, all’INPDAP o all’ENPALS i dati reddituali, al fine di consentire la verifica del diritto all’integrazione della prestazione previdenziale, N.d.R.], che all’INPS stesso risulterebbe non essere stato inviato.
In realtà, per quanto riguarda i redditi dell’anno 2009, una nostra socia aveva regolarmente presentato, tramite Centro di Assistenza Fiscale (CAF), il Modello 730, avendo sostenuto spese mediche da portare in detrazione e nelle sue istruzioni relative al RED, l’INPS aveva dichiarato chiaramente che «se la situazione reddituale sarà integralmente dichiarata al fisco (attraverso il mod. 730 o il mod. UNICO), non sarà necessario inviare nessuna ulteriore dichiarazione all’INPS, in quanto l’Istituto provvederà a prelevare le informazioni necessarie direttamente dagli archivi delle Amministrazioni Finanziarie, oltre che dal Casellario Centrale dei Pensionati».
E invece la recente raccomandata dell’INPS invita piuttosto perentoriamente a far pervenire entro trenta giorni dal ricevimento la domanda di ricostituzione della pensione, tramite CAF, anche se non si possiedono altri redditi e comunque entro il 31 ottobre prossimo, per non incorrere nella sospensione della pensione stessa, con effetto dalla rata di dicembre. Decorsi ulteriori sessanta giorni, in assenza di dichiarazioni, sarà disposta la revoca definitiva della prestazione collegata al reddito con conseguente recupero delle somme erogate.
Ovviamente la nostra socia, invalida e  non deambulante in carrozzina, si è recata immediatamente presso il CAF e ha dovuto consegnare la domanda di ricostituzione il giorno successivo alla competente Sede Zonale INPS di Monteverde [a Roma, N.d.R.], dove i solerti impiegati le hanno fatto firmare altri moduli, chiedendo la situazione reddituale anche del marito (richiesta, questa, assai poco comprensibile, in quanto la prestazione pensionistica è legata al solo reddito individuale).
La nostra associata era in compagnia di un folto gruppo di Cittadini alle prese con lo stesso problema e visibilmente preoccupati e indignati per quanto accaduto.

Ora, da informazioni ricevute da altri CAF, sembra che il Modello RED non possa essere inviato all’INPS quando l’utente compila il Modello 730 e ciò causa il disservizio che abbiamo rilevato.
Forse, però, gli Uffici dell’INPS non sono a conoscenza di tale problematica e considerando che è nelle intenzioni della Pubblica Amministrazione ridurre gli adempimenti burocratici a carico dei pensionati, soprattutto se invalidi, si resta in attesa di un pronto riscontro da parte dell’Istituto, che sicuramente verificherà quanto accaduto, per evitare che in futuro possano ripresentarsi tali disagi.
 
*Vicepresidente della Consulta Regionale dell’Handicap della Regione Lazio.

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