«L’INPS continua a distinguersi come una delle massime espressioni di quella Pubblica Amministrazione restia ad ogni innovazione che abbia al centro le reali esigenze dei Cittadini e una proficua collaborazione con le Associazioni che ne tutelano i diritti»: è un giudizio senza appello quello formulato congiuntamente da ADOC (Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori), Cittadinanzattiva, Federconsumatori e Movimento Consumatori nei confronti dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, in questo 19 ottobre che è stato proclamato Prima Giornata della Trasparenza dell’INPS.
«L’iniziativa odierna promossa dall’INPS – affermano infatti nella nota congiunta le varie associazioni dei consumatori – è soltanto formalmente una Giornata della Trasparenza. A differenza infatti di quanto disposto dalla cosiddetta “Legge Brunetta” [Legge 15/09, N.d.R.], l’Istituto non ha rispettato nessuno dei requisiti previsti, in particolar modo riguardo al coinvolgimento delle associazioni dei consumatori. Questi ultimi non sono stati coinvolti nelle fasi preparatorie e nemmeno nel dibattito, impedendo di fatto un confronto sulle criticità che emergono dalle attività dell’Istituto. Ancora una volta, dunque, l’INPS dimostra di non avere alcun interesse a rendere davvero trasparente il proprio operato, mentre continua a calpestare i diritti dei Cittadini».
L’evento di oggi appare per altro solo come l’ultimo esempio dell’atteggiamento irresponsabile che è ormai diventato lo stile distintivo dell’Istituto.
Da almeno un anno, ad esempio, le organizzazioni dei cittadini, le associazioni di consumatori, di malati cronici e di disabili segnalano che, con il pretesto della lotta ai “falsi invalidi”, l’INPS sta di fatto procedendo al taglio indiscriminato delle pensioni d’invalidità, delle indennità mensili di frequenza e delle indennità di accompagnamento anche nei confronti di coloro che sono nel pieno diritto di goderne.
«Insostenibile – prosegue la nota congiunta delle organizzazioni citate – è la vessatorietà cui sono costretti moltissimi Cittadini, che attendono tempi biblici per il riconoscimento delle minorazioni civili e delle indennità correlate, a causa dell’inefficienza delle procedure informatiche e che sono obbligati a ulteriori accertamenti, in contrasto con gli obiettivi di semplificazione e di rispetto della dignità della persona; che sono infine costretti ad attendere a lungo i verbali degli accertamenti sanitari e a fare i conti con procedure di pagamento bloccate da tempo. Questi sono solo alcuni dei numerosi ostacoli che incontrano i Cittadini nell’esercizio del loro diritto di accesso alle indennità».
«Sono tutte questioni – conclude la nota – sollevate e riconosciute anche dall’Associazione Nazionale Medici INPS [se ne legga nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.], con una lettera indirizzata ai vertici dell’Istituto, oltreché da numerose mozioni e interrogazioni parlamentari, da una nota di riserva espressamente rivolta all’Istituto dal CNCU (Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti) presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Ma nonostante questi fatti e le ripetute richieste rivolte al Presidente dell’Istituto, non vi è stata finora alcuna risposta ai Cittadini. Anche oggi, pertanto, si chiede che l’INPS prenda sul serio le questioni del rispetto della trasparenza e della tutela dei diritti, avviando un Tavolo di Lavoro con le associazioni, proprio a partire dall’emergenza legata al riconoscimento delle minorazioni civili e delle indennità collegate». (Cittadinanzattiva)
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