La favola di Salvatore e di un «ponte costruito» in Nuova Zelanda
È la favola di un nuotatore amputato della gamba destra, che in 8 ore e 18 minuti ha attraversato per trenta chilometri le gelide acque dello Stretto di Cook in Nuova Zelanda, primo nuotatore con disabilità ad avere tentato e concluso l’impresa nel periodo invernale australe. Lo ha fatto, racconta, «per costruire un nuovo ponte, per dare la speranza, alle tante persone con disabilità, di raggiungere una vita indipendente: istruzione, lavoro, famiglia, in una parola un mondo a misura di tutti. E per questo non mi avrebbe fermato nessuno, neanche l’ipotermia!». E lo ha fatto anche per contribuire a realizzare un centro protesi in Africa, dove tenterà la sua prossima sfida. Per noi è un piacere e un privilegio poter pubblicare la storia di questo suo viaggio “ai confini della realtà”, come lui stesso lo ha definito