Per offrire sostegno alle persone che hanno trovato nel proprio disagio una barriera all’ingresso nel mondo del lavoro, la Comunità di Sant’Egidio ha avviato, qualche tempo fa, il progetto denominato Cucina inclusiva, sostenuto dalla Fondazione Telecom Italia, con l’obiettivo di inserire nel lavoro in forma stabile una serie di persone con disabilità, nel settore della ristorazione, attraverso un modello qualificato di formazione e addestramento sul campo e una successiva assistenza all’inserimento stesso.
Per oltre un anno, dunque, numerosi docenti (chef, specialisti del settore, esperti) hanno formato ben ventiquattro persone con disabilità come commis di sala e di cucina, in collaborazione con la Società di Consulenza Enogastronomica Laurenzi Consulting.
«L’idea che sia possibile l’inserimento lavorativo di giovani disabili nel mondo della ristorazione – spiegano i promotori dell’iniziativa – nasce dalla riuscita esperienza della Trattoria degli Amici della Comunità di Sant’Egidio a Roma, alla quale si è ispirato il Corso Cucina inclusiva [della Trattoria degli Amici si legga nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.]. Situata nel cuore di Trastevere e segnalata nelle più importanti guide dedicate alla ristorazione, la Trattoria degli Amici dà attualmente lavoro a tredici persone con disabilità, sostenute da professionisti e amici che aiutano volontariamente. Chi la visita, scopre immediatamente come i disabili possano lavorare in modo molto professionale, con motivazione e produttività, ricevendo allo stesso tempo dignità dal loro lavoro».
A conclusione di Cucina inclusiva, la tavola rotonda di giovedì 3 novembre (Sala del Tempio di Adriano della Camera di Commercio di Roma, SaPiazza di Pietra, 11), denominata Sapori diversi, sarà l’occasione per presentare al mondo della ristorazione romana – e non solo – i risultati ottenuti.
All’incontro – durante il quale verrà anche proiettato in anteprima il documentario di Maite Carpio Valgo anche io – interverranno Fabio di Spirito, segretario generale della Fondazione Telecom Italia e Mario Marazziti, portavoce della Comunità di Sant’Egidio. (S.B.)
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