Su quei 100 milioni di euro, la FISH chiede equità tra le disabilità gravi

Infatti, secondo la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – che si è espressa in tal senso in una nota inviata al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – la recente Intesa con cui la Conferenza Stato-Regioni ha accolto quel Decreto Ministeriale conseguente alla Legge di Stabilità per il 2011, tramite il quale erano stati destinati 100 milioni di euro per «interventi in tema di sclerosi laterale amiotrofica per la ricerca e l’assistenza domiciliare dei malati», pur segnando «un importante passaggio nel supporto a persone affette da sclerosi laterale amiotrofica, grave patologia che si contraddistingue per una severa compromissione dell’autonomia personale e un notevolissimo impegno assistenziale», presenta però «significativi profili di disparità di trattamento, che sconfinano nella discriminazione rispetto a persone con uguali necessità». La FISH chiede dunque al Ministero «un emendamento, prima del licenziamento definitivo del Decreto», del quale, tra l’altro, vi sono le premesse nello stesso verbale di approvazione dell’Intesa, ove si legge che «il Presidente delle Regioni e delle Province Autonome, nell’esprimere parere favorevole al perfezionamento dell’Intesa, ha sottoposto alla valutazione del Governo l’utilizzo delle risorse anche per altre disabilità gravi che hanno in comune con la sclerosi laterale amiotrofica la completa mancanza di autonomia delle persone»

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Perché quell’Ordinanza è importante

Ben volentieri diamo la parola a chi, per garantire il diritto all’inclusione sociale di una ragazza con disabilità, ha avviato l’azione che ha portato a quella recente Ordinanza del Tribunale di Roma, che ha ordinato al Comune di Roma e alla società di trasporti ATAC la cessazione dei comportamenti discriminatori nei confronti di quella stessa ragazza, imponendo una serie di realizzazioni da attuare per la metropolitana e alcuni autobus della Capitale. Dopo essersi soffermato sui ristretti poteri concessi al singolo Cittadino da parte della Legge 67/06 – che tutela le persone con disabilità dalle discriminazioni – Alfonso Amoroso conclude così: «L’unica cosa che non va in quell’Ordinanza sta nell’aver dovuto chiedere a un Giudice quello che sino ad oggi nessuno aveva fatto. So bene che non è finita qui, so bene che si deve fare di più, ma è triste che per tutto ciò io possa solo sperare nella prossima lezione di Arianna. E allora teniamoci stretti questa piccola vittoria, questa ennesima sfida vinta, questa grande voglia di continuare a esserci e questo ostinato orgoglio di poter vivere i nostri giorni con questa piccola ragazza dal sorriso contagioso»

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Un programma condotto da un giornalista con disabilità grave

Prenderà il via l’11 novembre nel Lazio, sull’emittente Gold TV, un programma che si occuperò in particolare di disabilità, ma anche di vari altri argomenti di attualità. L’iniziativa è nata da un’idea di Mario Dany De Luca, presidente del Forum Regionale del Lazio sulle Disabilità ed è stata realizzato in collaborazione con numerose cooperative e associazioni del Lazio, che operano nel campo del sociale. Si tratta della prima trasmissione televisiva che sarà interamente condotta da Andrea Venuto, giornalista con disabilità grave

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Autismo in Lombardia tra visibilità e invisibilità

Dopo la brutta battuta d’arresto fatta segnare in Lombardia alla fine di luglio, con la soppressione, in un Ordine del Giorno del Consiglio Regionale, di uno specifico punto riguardante il problema delle numerose persone con autismo nella Regione, si tenterà di riannodare le fila della questione, durante un convegno che si terrà a Milano il 12 novembre, promosso dal Partito Democratico. L’auspico dell’ANGSA Lombardia (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) è che «si possa finalmente pervenire a fare il punto sulla reale situazione delle persone con autismo e delle rispettive famiglie, ponendo le Istituzioni di fronte alle loro improrogabili e non delegabili responsabilità»

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Alex Zanardi, un italiano di cui andare fieri

«L’unica cosa che Zanardi sa fare – scrive Franco Bomprezzi, commentando il trionfo di quest’ultimo in handbike, alla Maratona di New York – è cercare di vincere. In macchina o in handbyke, l’importante è fare il possibile per vincere. Ed è questo messaggio che lo rende popolare e amato anche da coloro che non possono neppure lontanamente immaginare di competere con lui, o con i campioni come lui». E aggiunge: «Non stiamo parlando di una “storia strappalacrime”, del “riscatto di un campione di automobilismo sfortunato” dall’amputazione di entrambe le gambe. Siamo invece in presenza di un grande atleta, che a dieci anni dall’incidente che gli ha cambiato la vita e la prospettiva di carriera, ha saputo costruirsi nel tempo un nuovo vincente progetto di vita. In questi giorni così difficili, davvero un italiano del quale andare fieri, senza mai dimenticare, naturalmente, i tanti “campioni invisibili” che affrontano ogni giorno la sfida difficile e complessa di un “progetto di vita”, esercito silenzioso e dignitoso di chi non si rassegna»

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La condizione umana a partire dal limite

Verrà presentata l’11 novembre a Bosisio Parini (Lecco), durante un convegno, una recente pubblicazione (“Paradoxa. Etica della condizione umana”), raccolta di saggi ove la disabilità diventa una preziosa cartina di tornasole sulla quale “reagiscono” e si svelano le diverse antropologie, dalla medicina alla letteratura, dalla storia alla pedagogia, fino all’impegno in favore delle fragilità e delle marginalità sociali, tutti linguaggi e universi di pensiero che verranno messi a confronto durante l’incontro. Non quindi ancora una volta un’analisi specificamente centrata sull’etica della disabilità, quanto uno sforzo di comprensione del limite e della sofferenza che riguardano l’essere umano in quanto tale

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