Tra le peggiori invenzioni della storia dell’umanità vi è certamente la cosiddetta “macchina del fango”, che possiamo raffigurare con una rappresentazione a metà tra l’inferno dantesco e le macchine belliche di Leonardo da Vinci.
Nella prima versione il mostro-macchina assume sembianze di drago, solo che invece di sputare fuoco, sputa fango. Espressione diretta della perversità del Maligno, la macchina del fango insozza con il suo secreto ogni anima candida che si oppone alla propagazione della Menzogna. In particolare si accanisce a vomitare il suo “putrido impasto” sui casti amanti della Verità.
Nella versione leonardesca, invece, il diabolico macchinario assume sembianze di perfetta macchina da guerra, rinforzata con piastre di ferro, precorritrice di corazzate terrestri, che erutta la sua zozzeria a ciclo continuo, servita da migliaia di schiavi che ne rifocillano le ingorde fauci.
Ma di cosa si nutre tal perversa creatura o tal orrida machina? Prevalentemente di tesi precostituite. A tavolino. Poi di anime e di corpi.
Come tutti i mostri mitologici, la macchina del fango è immortale. O meglio risorge periodicamente, a mo’ di Araba Fenice, quando la Ragione si addormenta, come dipingeva Goya.
Tale “immonda Bestia” ha un padrone e per il suo padrone “lavora”. Il suo padrone si chiama Potere. Palese od occulto, istituzionalizzato o nascosto tra le pieghe oscure della Società, il suo Padrone schiocca le dita e la Macchina inizia il suo perverso lavoro. Oggi contro le persone con disabilità. Che, essendo disabili, hanno più difficoltà a levarsi di dosso il liquame scagliato dal Mostro.
Cosicché se nell’inferno dantesco è il Dio di Giustizia a incatenare la Bestia e nelle favole il Principe Azzurro sconfigge inesorabilmente il drago, nella realtà italiana del 2011 nessuno ci salverà dallo stigma di “falsi invalidi”. Tutti falsi perché invalidi. Gli “originali” non sono invalidi e quindi non mentono. E gli “originali” siedono sugli scranni vellutati dei Palazzi del Potere e sulle poltrone managerial-presidenziali di finissima pelle nera degli Enti e degli Istituti.
Peccato, però, che le loro dichiarazioni – lette pochi mesi o pochi anni dopo – rivelino un abisso di malafede ed errori e un bel po’ di squallore.
*Federazione Italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi).
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