Il Servizio Civile è al collasso!

Un appello al nuovo Governo da parte dei giovani e delle organizzazioni impegnate in questo ambito, dopo che la recente Legge di Stabilità sembra realmente avere assestato un colpo mortale al Servizio Civile: nel 2012, infatti, non sembra possibile ipotizzare alcun nuovo bando di progetti. Eppure, più di 250.000 giovani e migliaia di organizzazioni, pubbliche e del privato sociale, possono testimoniare le ricadute positive di questa esperienza, sia in termini di crescita educativa e di capitale sociale delle nuove generazioni, sia in termini di efficienza economica pubblica. Per questo al Governo Monti si chiede di fare tutti gli sforzi possibili per garantire la sostenibilità dell'Istituto, anche con economie sull'organizzazione e la gestione di esso

Dito puntato in primo piano. Sullo sfondo viso di uomo sfuocato«La Legge di Stabilità 2012, recentemente approvata, ha inflitto un colpo mortale al futuro delle nuove generazioni, al futuro di questo Paese»: lo afferma Primo Di Blasio, presidente della CNESC (Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile), in una nota congiunta prodotta da quest’ultima organizzazione, insieme all’RNVSC (Rappresentanza Nazionale Servizio Civile), al Forum Nazionale Servizio Civile e alla Campagna “Sbilanciamoci!”.
«Il sistema Servizio Civile Nazionale – si legge nel comunicato – è al collasso e allo stato attuale, nel 2012 non è possibile ipotizzare nessun nuovo bando di progetti perché, di fatto, non ci sono fondi disponibili e le misure prese per l’avvio dei nuovi volontari, se salvano le compatibilità di cassa, scaricano sui giovani tempi abnormi di attesa e sulle organizzazioni ristrutturazioni di attività già programmate».
«Per questo – aggiunge Di Blaiso – abbiamo chiesto più volte al precedente Governo di “non tagliare il futuro dell’Italia”, ma il nostro appello è rimasto sempre inascoltato».

«Sappiamo che non sarà semplice – dichiara dal canto suo Fania Alemanno, rappresentante nazionale dei giovani in Servizio Civile – trovare risorse per ridare concretezza a questo istituto della Repubblica, particolarmente apprezzato dal presidente Giorgio Napolitano, ma non possiamo non domandare al nuovo Governo di fare tutti gli sforzi possibili per garantirne la sostenibilità. Lo chiediamo anche perché oltre 250.000 giovani e migliaia di organizzazioni, pubbliche e del privato sociale, possono testimoniare tutte le ricadute positive che questa esperienza ha, sia in termini di crescita educativa e di capitale sociale delle nuove generazioni, sia in termini di efficienza economica pubblica, considerato che per ogni euro investito dallo Stato, il Servizio Civile ne genera oltre 3 in termini di puro risparmio economico per la spesa pubblica e in benefìci, servizi e ricchezza per la collettività».

«Per garantire pertanto l’esistenza e la trasversalità di questo Istituto – conclude il comunicato – concordiamo con chi ha già richiesto che la responsabilità politica sul Servizio Civile e la collocazione funzionale dell’Ufficio Nazionale UNSC resti alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. «Nello stesso tempo – dichiara Enrico Maria Borrelli, presidente del Forum Nazionale per il Servizio Civile – per dare un segnale concreto di riduzione dei costi della politica e per garantire la sostenibilità dell’Istituto, riteniamo possibile ottimizzare le risorse e fare delle economie sull’organizzazione e la gestione dell’UNSC, a partire dal suo organigramma. In particolar modo, crediamo si possa intervenire sull’attuale assetto dell’Ufficio, ridefinendo l’utilità e le funzioni del livello dirigenziale, facendo cioè ricorso a risorse interne alla Pubblica amministrazione». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: paolascarsi@libero.it.
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