Lombardia: senza soldi, addio servizi e addio diritti?

Le cifre dei tagli finanziari parlano chiaro: si aprono, per il 2012, dure prospettive per migliaia di persone con disabilità i cui diritti appaiono in serio pericolo. In Lombardia, nella fattispecie, i Comuni dovranno fare a meno di circa 100 milioni di euro per finanziare proprio i servizi che sostengono le persone con disabilità nei momenti di difficoltà sociali e materiali. Per questo la LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità) chiede al presidente della Regione Roberto Formigoni di intervenire per garantire l’incremento del Fondo Sociale Regionale, come già avvenuto quest’anno, anche a seguito della manifestazione promossa dalle associazioni a Milano lo scorso 19 maggio

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E se non restasse in cassa nemmeno un euro?

Sono stati in molti ad annotare la frase con cui il segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani ha concluso la propria dichiarazione di voto, prima della fiducia al Governo Monti («Presidente, basta con l’egoismo sociale, se le rimanesse un solo euro in cassa… per cortesia… lo spenda per un servizio per i disabili… perché senza solidarietà non c’è senso di comunità e senza senso di comunità non possiamo salvarci…»). Una frase certamente apprezzabile, alla luce soprattutto del contesto in cui è stata pronunciata e dell’attuale, difficile momento vissuto dalle persone con disabilità e dalle loro famiglie. Di contro, però, c’è anche chi ha trovato quelle parole – soprattutto per il modo in cui sono state formulate – sin troppo «demagogiche». Riceviamo, quindi, e ben volentieri pubblichiamo

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Andare oltre la paura e il disincanto perché il futuro è possibile*

Si rivolge direttamente al nuovo ministro dell’Istruzione Francesco Profumo – la mozione finale del convegno internazionale di Rimini “La Qualità dell’Integrazione Scolastica e Sociale” – e propone quattro questioni strutturali (“la questione economica”, “La scuola come opportunità civile per tutti”, “Gli insegnanti”, “L’integrazione, l’autonomia e il territorio”), sulle quali si dichiara di essere «pronti a collaborare, “oltre la paura e il disincanto”»

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Sospendere quelle insensate verifiche dell’INPS

«Sia ben chiaro – dichiarano gli esponenti della FISH Veneto (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – noi non rifiutiamo i controlli, le revisioni e tutto ciò che può migliorare il sistema di riconoscimento e di accertamento dell’invalidità. Rifiutiamo questo insensato e dannoso modo di procedere dell’INPS, perché l’obiettivo reale delle verifiche straordinarie per l’accertamento dell’invalidità è la riduzione del numero dei trattamenti di invalidità, con un sistema che sta soltanto facendo aumentare le spese pubbliche e il contenzioso». Per tutto ciò, con la precisa richiesta di sospendere quelle verifiche, la FISH Veneto manifesterà il 25 novembre davanti alla sede dell’INPS di Verona

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Chi usa quelle parole discrimina

Se quando parlate di una persona con sindrome di Down avete l’abitudine di usare termini come “mongoloide”, peggio ancora per insultare o schernire qualcuno, non fatelo più, perché sono espressioni orrende, che riportano a una secolare storia di emarginazione, frutto di ignoranza, di mancanza di rispetto e di ottusità individuale e collettiva, che escludeva la persona con sindrome di Down dalla società e non ne riconosceva né la dignità, né i diritti, né le potenzialità. Insomma, chi dice “mongoloide” non sta insultando, sta discriminando.

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