Sospendere quelle insensate verifiche dell’INPS

di FISH Veneto*
«Sia ben chiaro - dichiarano gli esponenti della FISH Veneto (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) - noi non rifiutiamo i controlli, le revisioni e tutto ciò che può migliorare il sistema di riconoscimento e di accertamento dell'invalidità. Rifiutiamo questo insensato e dannoso modo di procedere dell'INPS, perché l'obiettivo reale delle verifiche straordinarie per l'accertamento dell'invalidità è la riduzione del numero dei trattamenti di invalidità, con un sistema che sta soltanto facendo aumentare le spese pubbliche e il contenzioso». Per tutto ciò, con la precisa richiesta di sospendere quelle verifiche, la FISH Veneto manifesterà il 25 novembre davanti alla sede dell'INPS di Verona

Una manifestazione di persone con disabilità«Ci offendono e ci umiliano. Basta!»: con queste parole d’ordine, la FISH Veneto della Provincia di Verona (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), manifesterà venerdì 25 novembre (Via Cesare Battisti, ore 11) davanti alla sede dell’INPS della città scaligera, perché «l’obiettivo vero delle verifiche straordinarie per l’accertamento dell’invalidità è la riduzione del numero dei trattamenti. Ma si tratta di un tentativo maldestro, perfino offensivo nelle modalità, che complica la nostra non facile vita. Succede infatti che vengano chiamate a visita di controllo persone con disabilità grave e permanente già certificate dalle aziende ULSS e più volte sottoposte a visita da parte delle competenti commissioni mediche.  Abbiamo quindi deciso di reagire e di renderci visibili, manifestando la nostra indignazione, perché sia ben chiaro di chi e di cosa stiamo parlando. Dimostreremo infatti, al di là di ogni ragionevole dubbio, che si tratta di una campagna diffamatoria, lesiva delle nostre persone, che determina  un assurdo spreco di risorse finanziarie».
Ben volentieri, dunque, diamo spazio qui di seguito al comunicato con cui la FISH veneta presenta l’iniziativa di protesta.

«Voi disabili siete troppi, e costate caro». «La spesa che lo Stato deve sostenere per voi è insostenibile, deve diminuire». «Un bel taglio e riduciamo il debito»: questo dice la manovra di correzione dei conti pubblici di luglio e agosto scorso e questo è il senso del Disegno di Legge n. 4566, che delega al Governo l’attuazione della riforma assistenziale, ovvero: un taglio netto ai servizi sociali, compresi quelli destinati alle persone con disabilità grave e alle persone anziane non autosufficienti. Ed è questo il motivo per cui, anche in Veneto, dove non ci sono i cosiddetti “falsi invalidi”, le persone con disabilità vengono sottoposte a nuovi e costosi controlli da parte delle commissioni di verifica.
L’obiettivo, insomma, è ridurre il numero delle persone che ricevono un assegno di invalidità. In realtà, ad aumentare sono le spese e il contenzioso. Tanto per fare un esempio, l’INPS ha assunto 488 nuovi medici da destinare alle commissioni di verifica e i ricorsi sono saliti a circa 400.000. Nel 67% dei casi, il Tribunale li accoglie e l’INPS soccombe.
Questo è ciò che succede veramente. Una pura perdita di tempo, una vessazione continua nei confronti delle persone con disabilità e dello loro famiglie. E mentre questo accade, si tagliano i servizi essenziali.

L’INPS controlla persone che sono state sottoposte a più di una visita, che sono da sempre in carico alle ULSS e la cui  disabilità permanente è riconosciuta da numerose certificazioni degli Enti Pubblici.
L’INPS dice – e l’assessore regionale alle Politiche Sociali Sernagiotto (che sta a guardare) conferma -: in Veneto non ci sono falsi invalidi. Lo sapevamo. Ma visto che è così, come si giustifica questo accanimento nei confronti delle persone con disabilità grave e permanente?
L’INPS chiede la documentazione sullo stato di invalidità riservandosi di chiamare a visita di controllo. Ma perché lo chiede e perché minaccia di sospendere la pensione o l’indennità, visto che la documentazione è da sempre in possesso delle ULSS? Perché ci controlla ugualmente dopo averla visionata? E perché ci sottopone, magari a distanza di pochi anni, a una nuova visita?
Ritiene forse l’INPS che la documentazione presentata sia falsa? Se è così, può verificarlo presso i servizi sociali delle Aziende ULSS e dei Comuni che ci conoscono da decenni. Insomma, l’INPS ci dica perché persevera nel voler verificare la nostra disabilità permanente, certificata da Enti Pubblici e anche visibile! Sospetta di noi? Siamo per caso inquisiti? Perché questa continua umiliazione? Se l’INPS ha dei sospetti, indaghi il sospettato, invece di chiamare a visita migliaia di persone in una Regione e in una Provincia in cui, a suo stesso dire, «non ci sono falsi invalidi»!

In realtà, queste visite senza criterio servono solo a chi le ha “ordinate”, per dire che sono state fatte e non hanno nulla a che vedere con i falsi invalidi, mascherando invece altre inconfessabili ragioni.
Sappiamo che tutto ciò è stato voluto dal Governo Berlusconi, fortemente incline all’uso della propaganda e incapace di affrontare seriamente i problemi.
Sia però ben chiaro: noi non rifiutamo i controlli, le revisioni e tutto ciò che può migliorare il sistema di riconoscimento e di accertamento dell’invalidità. Rifiutiamo questo insensato e dannoso modo di procedere, chiediamo che venga rivisto e che nel frattempo vengano sospese le verifiche.
Non si possono buttare dalla finestra i soldi dei contribuenti e poi dire che mancano i finanziamenti. Si tratta di una spesa pazzesca che deve cessare. Non ce la possiamo permettere, a proposito di debito pubblico e non è certo così che si riordinano i conti.
Bisogna pertanto agire con serietà, mettere in campo un’organizzazione degna di tal nome e fare una battaglia decisa e mirata contro gli sprechi e contro le truffe ai danni dello Stato di cui la criminalità organizzata è il principale artefice.

*Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap. Sia la manifestazione del 25 novembre che il documento di presentazione qui pubblicato sono a cura della FISH della Provincia di Verona.

Per ulteriori informazioni: tel. 045 8010436, fishveneto@libero.it.
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