Mani protesiche di nuova generazione

È incentrato su questo il progetto del Centro Protesi INAIL di Vigorso di Budrio (Bologna), selezionato per l'applicazione in campo medico - insieme ad altri tre, realizzati in Italia - nell'ambito della Settimana Europea della Robotica, evento in corso fino al 4 dicembre, che vede oltre trecento enti e società europee (industrie, istituti di ricerca, università e istituti scolastici) realizzare in tutto il continente iniziative collegate alla robotica, presentando i propri progetti e le attività collegate a questo tema

Si lavora, al Centro Protesi INAIL, per realizzare mani protesiche di nuova generazioneÈ in corso di svolgimento, fino al 4 dicembre, la prima Settimana Europea della Robotica (European Robotics Week), evento che vede oltre trecento enti e società europee (industrie, istituti di ricerca, università e istituti scolastici) realizzare in tutto il continente inizative collegate alla robotica, presentando i propri progetti e le attività collegate a questo tema.

Ebbene, è certamente degno di nota il fatto che – per l’applicazione in campo medico – sia stato selezionato anche il Centro Protesi INAIL di Vigorso di Budrio (Bologna) il quale, attraverso la Scuola di Robotica di Genova, capofila per l’Italia, ha presentato il progetto denominato Mani protesiche di nuova generazione: la mano poliarticolata ed il relativo training riabilitativo.
Sempre in ambito sanitario, sono stati selezionati anche l’Istituto di BioRobotica del Polo Valdera-Scuola Superiore Sant’Anna (robotica riabilitativa), il Centro di Chirurgia Robotica Sperimentale di Verona e l’IRCCS Centro Neurolesi Bonino Pulejo di Messina, per la robotica in riabilitazione neurologica.

Tornando al progetto del Centro Protesi INAIL, esso viene descritto così dai responsabili dello stesso: «La mano umana, con i suoi 21 gradi di libertà di movimento, è certamente il distretto del corpo la cui perdita comporta un danno maggiore per la persona. A partire dalla mano mioelettrica tridigitale, con un solo grado di libertà, da anni la ricerca lavora al fine di ideare sistemi robotici a più gradi di libertà, quanto più simili possibile alla mano reale. Le difficoltà nella creazione di tali soluzioni sono essenzialmente di tipo tecnologico: occorre un’estrema miniaturizzazione dei meccanismi e dell’elettronica, accanto a potenze considerevoli, il tutto associato a pesi minimi e ad un aspetto antropomorfo, sia nel design che nella cover cosmetica. Le mani protesiche poliarticolate, affacciatesi di recente sul mercato, sono il primo risultato applicativo di tali ricerche, che mirano ad ottenere, come risultato finale, un aumento delle funzionalità ed una maggior destrezza e naturalezza nei movimenti». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: Area Comunicazione Istituzionale del Centro Protesi INAIL (Simona Amadesi), tel. 051 6936243, s.amadesi@inail.it.
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