Nei giorni scorsi la FISH aveva suonato un campanello d’allarme sulla revisione dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), prevista nel cosiddetto “Decreto Salva-Italia” (Decreto Legge 201/11), chiedendo al Governo Monti di stralciare il relativo articolo 5 e di rimandare la discussione su questi temi a un momento successivo che garantisse un maggiore approfondimento e confronto [se ne legga nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.].
Ma la “macchina legislativa” non si è fermata, anzi. L’articolo relativo all’ISEE è stato riformulato in modo ancora più stringente: peserà di più, infatti, il patrimonio familiare e verranno computati anche gli introiti attualmente esenti da imposizione (ad esempio la pensione di invalidità e l’assegno sociale).
L’ISEE, inoltre, potrà essere applicato anche alle agevolazioni fiscali e alla concessione delle provvidenze assistenziali (ancora le pensioni di invalidità civile e le pensioni sociali). A chi supererà infatti la soglia stabilita da un apposito Decreto, non verranno più riconosciuti benefìci fiscali, servizi sociali agevolati, prestazioni assistenziali.
L’intento espresso ricorda molto alcuni elementi già presenti nel Disegno di Legge Delega n. 4566 sulla riforma fiscale e assistenziale, presentato a suo tempo dal precedente ministro dell’Economia Tremonti e stigmatizzato dai più in sede di discussione alla Camera.
Il nuovo testo impone in sostanza che non debbano esserci maggiori oneri, anzi che debbano generarsi risparmi grazie alla nuova disciplina dell’ISEE, anticipando di fatto l’applicazione della cosiddetta “clausola di salvaguardia”, cioè di quelle misure fiscali e assistenziali volte ad evitare l’innalzamento delle aliquote IVA (due punti e mezzo in più a regime).
Inoltre, ci saranno pure maggiori controlli, con la regia, ancora una volta, dell’INPS, cui gli enti erogatori dovranno inviare telematicamente tutti i dati sulle prestazioni sociali agevolate e le informazioni personali dei beneficiari.
Confermato, infine, che i risparmi (difficili da calcolare anche per il Ministero dell’Economia) confluiranno sull’esangue Fondo per le Politiche Sociali, ma con una precisazione: scompaiono i vincoli di destinazione (donne, giovani, famiglie numerose) indicati nel testo originario.
«Questo testo – commenta il presidente della FISH Pietro Barbieri – è ispirato al luogo comune che vi siano migliaia di “finti poveri” che fruiscono di agevolazioni e benefìci sociali. Quand’anche fosse vero, è il sistema dei controlli anti-evasione che va rafforzato. Al contrario, vengono messe in forse, profilando nuovi criteri, quelle poche misure che oggi sostengono i singoli e le famiglie. L’ISEE andava rivisto in ben altra ottica. Eravamo disponibili al confronto e alla costruzione di un sistema basato su una maggiore equità generale e interna. Ora è molto più difficile essere propositivi».
Dopo l’approvazione dell’emendamento – che appare a questo punto quanto mai probabile – sarà necessario perciò monitorare con attenzione l’elaborazione dei successivi Decreti Applicativi, con margini di azione sempre più ridotti. (Ufficio Stampa FISH)
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