L’importanza di un progetto emancipativo

In India in questi giorni si sta svolgendo una riunione per aggiornare lo stato dei lavori di un progetto condotto dall’AIFO (Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau) in collaborazione con l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Arrivata alla sua fase conclusiva, l’iniziativa ha avuto come oggetto l’analisi scientifica dell’impatto dell’offerta di riabilitazione su base comunitaria in un distretto dello Stato del Karnataka. La sua particolarità sta nell’aver dato ampio spazio all’approccio qualitativo della ricerca emancipativa, che prevede il diretto coinvolgimento delle persone con disabilità nel ruolo di ricercatori. Ne parliamo con il responsabile del progetto stesso Sunil Deepak

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In auto, all’estero, senza sorprese

Oggi vogliamo consigliare, ai nostri Lettori viaggiatori che intendano uscire dai confini nazionali e muoversi in territorio straniero a bordo di un veicolo, di fare riferimento a un archivio dati che raccoglie le informazioni sui contrassegni per il parcheggio delle persone con disabilità validi all’interno dei singoli Paesi. La mappatura è stata realizzata dalla FIA (Fédération Internationale de l’Automobile) e ne abbiamo intervistato il responsabile Bert Morris

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Lo shampoo e l’italico ingegno ovvero Come lavar la testa in carrozzina

«La necessità è madre di grandi invenzioni», scrive Giorgio Genta e la necessità è davvero tanta, quando c’è una figlia con disabilità grave, anche per le pratiche quotidiane più apparentemente semplici, come il lavaggio dei capelli. Nasce così, come opera di mirabile bricolage, un “lavatesta a scivolo”, la cui genesi e realizzazione viene raccontata con la consueta ironia dal suo stesso creatore

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Rivendicare il diritto alla conoscenza per rafforzare il diritto allo studio

«Il problema – scrive Alfio Desogus – è quello di rivendicare con forza e coerenza la disponibilità del libro digitale in ogni angolo d’Italia. Il libro, infatti, per sua natura è universale e si propone in formati diversificati, nutrendosi delle culture dei territori e delle innumerevoli emozioni umane. La sua universalità deve perciò tradursi anche in piena esigibilità libera e autonoma». Una riflessione che prende spunto da un’iniziativa dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), volta a sollecitare l’Associazione Italiana Editori per la consegna in tempi utili di libri scolastici alla Biblioteca Regina Margherita di Monza, da trasformare poi in Braille

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Il lavoro è un diritto. Per tutti!

«Il messaggio che proviene dal Diritto Internazionale – scrive Antonio Papisca, commentando il 23° articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani – è chiaro: il settore del lavoro non può essere lasciato al libero arbitrio del mercato, ma deve costituire oggetto di politiche pubbliche, nel quadro di una più ampia programmazione di Stato Sociale». E questo, aggiungiamo, dovrebbe assolutamente riguardare anche il lavoro delle persone con disabilità, solo il 3% delle quali, in Italia, ha come fonte principale un reddito da lavoro. Continuiamo dunque la rilettura della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, grazie alla bella iniziativa della Tavola della Pace, denominata “10 giorni x i diritti umani”, promossa in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti Umani del 10 dicembre e sempre commentata da Antonio Papisca, direttore della Cattedra Unesco “Diritti Umani, Democrazia e Pace”, presso il Centro Interdipartimentale sui Diritti della Persona e dei Popoli dell’Università di Padova

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