Lombardia: la LEDHA è pronta alla mobilitazione generale

di LEDHA*
In vista dell'approvazione da parte della Lombardia del Bilancio Regionale per il 2012, che prevede tagli molto pesanti per le politiche sociali, la LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità) - che da tempo cerca inutilmente un confronto con la Regione stessa, sia per chiedere lo stesso livello di stanziamenti dello scorso anno, sia per ragionare sulle priorità dei servizi da garantire e su una riforma improrogabile del welfare lombardo - si dichiara pronta a chiamare le associazioni aderenti a uno stato di mobilitazione permanente, definendo diverse forme di iniziative, sia di carattere politico che legale

19 maggio 2011: il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni parla con i manifestanti convenuti a MilanoSe il Consiglio Regionale della Lombardia approverà nei prossimi giorni il Bilancio 2012 con i tagli fin qui previsti, la LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità) è pronta a chiamare le associazioni aderenti a uno stato di mobilitazione permanente, definendo diverse forme di iniziative – sia di carattere politico che legale – per arrivare a un confronto a livello Regionale e anche locale (Comuni e Province), con l’obiettivo di salvaguardare i servizi socio assistenziali essenziali e difendere la dignità della vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
Il Consiglio Regionale della Lombardia sta infatti discutendo e approvando il proprio Bilancio Regionale per il 2012 e ad oggi risulta che per quanto riguarda la voce degli interventi sulle politiche sociali, siano stati previsti 40 milioni di euro, 30 in meno rispetto all’anno in corso, una diminuzione pesantissima in percentuale e in termini assoluti. Se a questi tagli, poi, si aggiungono i circa 85 milioni di euro di minori trasferimenti dallo Stato ai Comuni lombardi – tagli frutto delle Finanziarie del precedente Governo – diminuiranno di oltre 100 milioni di euro le risorse che i Comuni avranno per il finanziamento dei servizi sociali essenziali.

Per questo la LEDHA sta cercando da mesi – ma inutilmente – un confronto con l’Assessorato alla Famiglia e alla Solidarietà Sociale e con la Terza Commissione della Regione Lombardia, non solo per chiedere lo stesso livello di stanziamenti dello scorso anno, ma per cominciare a ragionare sulle priorità dei servizi da garantire e su una riforma improrogabile del welfare lombardo che, partendo dai contenuti del Piano d’Azione sulla Disabilità, possa ridefinire la filiera dei servizi, valutandone l’efficacia in termini di inclusione sociale, la congruità economica e l’appropriatezza in funzione della qualità della vita delle persone che ai servizi legittimamente si rivolgono.
La LEDHA ritiene in sostanza che sia giunto il momento di un reale confronto a 360 gradi su:
– definizione di Livelli Essenziali Socio Assistenziali che garantiscano l’effettiva esigibilità del diritto ad una vita dignitosa;
– presa in carico dell’ente pubblico non suddivisa per bisogni, ma riunificata da un progetto di vita personalizzato (articolo 14 della Legge 328/00), in modo da poter monitorare non solo la spesa sostenuta per ogni cittadino con disabilità, ma anche l’efficacia delle politiche sociali attivate;
– attivazione di un “Piano per la Vita Indipendente” che declini questo diritto umano fondamentale, tenendo in considerazione tutti i livelli di disabilità: motòri, intellettivi e cognitivi, sensoriali.

Nel mese di giugno scorso, la Regione Lombardia, anche a seguito della grande manifestazione del maggio precedente, promossa dai Cittadini lombardi con disabilità, dalle loro famiglie, dalle Associazioni e dalle organizzazioni del Forum del Terzo Settore [se ne legga nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.], aveva compiuto un grande sforzo per riuscire a garantire lo stesso livello di stanziamenti per le politiche sociali equivalenti a quelli dell’anno precedente.
La LEDHA si augura adesso che il governatore Roberto Formigoni e tutte le forze politiche presenti in Consiglio Regionale si ricordino di quegli impegni e li confermino in modo coerente, modificando radicalmente le loro scelte di bilancio.

*Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità. Tale organizzazione rappresenta oltre duecento associazioni lombarde di persone con disabilità e dei loro familiari e costituisce la componente regionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

Sui contenuti del presente testo, suggeriamo anche la lettura – sempre nel nostro sito – di: Lombardia: senza soldi, addio servizi e addio diritti? (di LEDHA, cliccare qui) e Lombardia, una vittoria di tutti (di LEDHA, cliccare qui).
Per ulteriori informazioni: Giovanni Merlo, direttore LEDHA (giovanni.merlo@ledha.it); Elisa Paganin, Ufficio Stampa LEDHA (comunicazione@ledha.it).
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