Quella bomba è anche contro la FISH

«Serve un sostegno ancora più forte e deciso – dichiara Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), dopo che nella notte tra Natale e Santo Stefano “ignoti” hanno fatto esplodere una bomba davanti alla sede della Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme (Catanzaro), in prossimità della sede della FISH Calabria – da parte di ogni Cittadino che abbia a cuore la propria collettività e il futuro dei propri figli». E aggiunge: «Quella calabrese è stata la prima delegazione regionale della FISH e questa ha consentito di porre nell’agenda della Federazione alcuni temi di prioritaria importanza per la Calabria e per l’intero Sud. Quindi chi ha attaccato la Comunità Progetto Sud ha attaccato anche la FISH nella sua interezza»

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Finalmente buone notizie per lo sport paralimpico italiano

Proprio poco prima di Natale, infatti, la V Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera ha dato il via libera alla conferma dei fondi assegnati al CIP (Comitato Paralimpico Italiano) nel 2011 (6 milioni di euro), ciò che consentirà di partecipare al meglio alle Paralimpiadi di Londra 2012. «Ho vissuto momenti di grande sconforto per il futuro del movimento che rappresento – ha commentato un soddisfatto Luca Pancalli, presidente del CIP -, ma ho sempre manifestato la massima fiducia nelle Istituzioni e nel ministro per lo Sport e il Turismo Gnudi, che ha compreso la valenza di un movimento che non soltanto regala medaglie al nostro Paese, ma assolve uno straordinario compito di integrazione e inclusione sociale attraverso lo strumento sport»

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Al lavoro per assegnare i Premi Sirena 2012

Il riconoscimento è stato istituito ormai parecchi anni fa da HSA Italia, l’Associazione Nazionale Attività Subacquee e Natatorie per Disabili, allo scopo di dare visibilità all’impegno di quelle persone distintesi nello sviluppo delle azioni utili a incrementare la partecipazione alle attività subacquee, natatorie e turistiche in favore delle persone con disabilità

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Una rete di servizi centrata sulle persone e sulle loro esigenze

È quella per cui lavora il “Disability&Case Manager”, figura che parte appunto dalla valutazione dei bisogni delle persone con disabilità, per coordinare e attivare lavori di rete e organizzare piani di lavoro per le stesse, favorendo l’accessibilità in senso lato, il coordinamento socio-sanitario, l’assistenza alla famiglia, l’integrazione scolastica, l’inclusione lavorativa, il turismo e altro ancora. E a tale figura è destinata la terza edizione del corso di perfezionamento che partirà a Milano nel prossimo mese di gennaio, a cura della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica di Milano, in collaborazione con la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Besta e il patrocinio della SIDiMa (Società Italiana Disability Manager). Le iscrizioni sono ancora aperte per pochi giorni

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La passione di Linda per il ballo

«Tutti possono ballare»: è il motto di Linda Galeotti, sedicenne toscana la cui esperienza dimostra una volta di più come nemmeno una grave disabilità fisica possa ostacolare la realizzazione di un sogno. E il sogno di Linda è diventato realtà, portandola anche ad esibirsi a livello professionale nei campionati internazionali di wheelchair dance, una vera e propria disciplina sportiva, meglio conosciuta e apprezzata all’estero che non nel nostro Paese

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Un fondo internazionale per il rispetto dei diritti delle persone con disabilità

Presentata l’8 dicembre a New York, l’iniziativa può già contare sul finanziamento di alcuni Stati (Australia, Svezia, Finlandia e Brasile) e punta a sviluppare le capacità dei portatori d’interesse dei vari Paesi del mondo – incluse le organizzazioni di persone con disabilità – a realizzare concretamente i princìpi contenuti nella Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, promuovendo accordi internazionali, anche con il coinvolgimento di ben sei Agenzie delle Nazioni Unite, vale a dire l’Agenzia per lo Sviluppo, l’Unicef, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, l’Alto Commissariato per i Diritti Umani e il Dipartimento degli Affari Economici e Sociali

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Emilia Romagna: si insiste con la compartecipazione degli utenti

A giudicare dalla nuova bozza di delibera, riguardante la compartecipazione degli utenti al costo dei servizi socio-riabilitativi, inviata dalla Regione Emilia Romagna alle associazioni per la tutela delle persone con disabilità e alla Consulta per il Superamento dell’Handicap di Bologna, sembra proprio che le Istituzioni locali non abbiano compreso per nulla l’importanza del flash mob di protesta che nell’ottobre scorso aveva coinvolto tante persone nel capoluogo emiliano. Sulla questione, l’ANFFAS di Bologna (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o relazionale), ha inviato una lettera aperta al Presidente della Regione, agli Assessori Regionali alla Sanità e al Sociale e a tutti i membri del Consiglio Comunale bolognese

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Oggi la priorità è il riconoscimento giuridico dei disabili gravissimi

«E la definizione di questi ultimi – secondo Giorgio Genta e Dario Petri – dovrebbe essere centrata sulla “complessità assistenziale”, evitando il riferimento a specifiche patologie, ed essere basata sull’innegabile assunto che anche una breve interruzione dell’assistenza può risultare altamente rischiosa». Solo così, infatti, secondo gli Autori della presente riflessione, nell’attuale clima finanziario, politico e mediatico si potrebbe almeno riuscire «a salvare qualcosa per le persone con disabilità e i loro familiari, con le maggiori necessità e bisogni»

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No a questa superficialità nella formazione dei docenti per il sostegno!

Niente laurea specifica in Scienze della Formazione e nemmeno il possesso di un titolo di specializzazione in attività di sostegno, oltre a una differenziazione di punteggi rispetto alle esperienze svolte nel settore, che lascia quanto meno perplessi: e così il vicepresidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) Salvatore Nocera – ritenendo una tale superficialità nella formazione dei futuri docenti per il sostegno lesiva della qualità dell’inclusione scolastica – scrive ai responsabili dell’Agenzia Nazionale dello Sviluppo per l’Autonomia Scolastica e ai referenti del Ministero, per chiedere di rivedere almeno nei punti evidenziati quel recente bando sulla «creazione di graduatorie regionali di tutor per i corsi inerenti il progetto di riqualificazione/riconversione professionale sul sostegno»

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