Un uomo qualunque, in giacca e cravatta, incappucciato, che prova a parlare, ma che – proprio a causa del cappuccio – riesce solo a farfugliare suoni indistinti e soffocati: è questa l’immagine su cui è costruita la campagna di comunicazione sui diritti di cittadinanza promossa da “I diritti alzano la voce”, la rete formata da ventiquattro organizzazioni del Volontariato e del Terzo Settore italiano, tra cui anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap). Lo slogan su cui è basata la campagna recita: Chi nega i diritti, cancella le persone.
L’iniziativa – realizzata dall’Agenzia Consorzio Creativi – è partita con la pubblicazione di uno spot video, in anteprima, su «Repubblica.it», e proseguirà nei prossimi mesi, tentando di raggiungere testate giornalistiche nazionali e locali, siti web e social media. Verranno utilizzati sia lo spot video che quello radio di 15 secondi, oltre al manifesto, all’annuncio per la carta stampata e al banner, tutti prodotti visionabili nel sito dei “Diritti alzano la voce” (cliccare qui).
Sempre sul sito è stato attivato anche lo spazio denominato La tua storia, nel quale è possibile raccontare un’esperienza di violazione dei diritti vissuta in prima persona.
Con questa nuova campagna i promotori intendono porre all’attenzione dell’opinione pubblica la questione dei diritti di cittadinanza e in particolare di quelli sociali, non sufficientemente tutelati nella vita concreta della collettività.
Questioni cruciali come l’impoverimento crescente, l’allungamento della vita e la non autosufficienza, il sostegno alle persone con disabilità, la condizione di chi sta in carcere, la conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare, attendono ormai da tempo risposte che le Istituzioni e gli altri addetti ai lavori stentano a realizzare.
A pesare negativamente è soprattutto un approccio – assai diffuso nel mondo politico, economico e nella stessa opinione pubblica – che vede nei diritti e nella spesa sociale un lusso che non potremmo più permetterci. In tal senso, il quadro dei tagli inferti negli ultimi anni alle politiche sociali è impressionante: tra il 2007 e il 2013 si prevede una riduzione degli stanziamenti a favore dei fondi nazionali da 1.594 a 144 milioni di euro! Il Fondo più importante, quello per le Politiche Sociali, passerebbe da 1 miliardo a 45 milioni di euro. Il Fondo Politiche per la famiglia da 220 milioni a 31. Azzerati, inoltre – com’è ben noto – il Fondo per la Non Autosufficienza e quello per l’Inclusione degli Immigrati. E ancora, il Fondo per le Politiche Giovanili verrebbe ridotto dai 130 milioni del 2007 agli 11 previsti per il 2013, il Fondo per le Pari Opportunità da 50 a 17 milioni e anche quello per l’Infanzia e l’Adolescenza perderebbe qualcosa, passando da 44 a 40 milioni.
Questo aveva deciso il Governo Berlusconi. Ora “I diritti alzano la voce” si propone – soprattutto tramite questa campagna – di evidenziare la necessità di tornare a “investire nel sociale”, se si vuole davvero riformare il sistema di protezione sociale, come richiesto dal presidente della Repubblica Napolitano e come preannunciato anche da diversi esponenti del Governo Monti.
La campagna “I diritti alzano la voce” è nata nel 2009, quando cioè alcuni esponenti della società civile organizzata hanno cominciato a incontrarsi proprio per l’insoddisfazione provata dinanzi al modo in cui il welfare e i diritti sociali vengono trattati dalla politica e dai media.
La finalità principale è la promozione di una riforma del welfare fondata su alcuni fondamentali princìpi etici e politici: la riaffermazione del valore della Costituzione e dei diritti di cittadinanza; la denuncia rispetto alla crescita della povertà e delle disuguaglianze e all’uso del diritto penale e del carcere come risposta ai problemi sociali; la richiesta di una nuova politica, capace di farsi carico, prioritariamente, del bene e dei beni comuni; il valore del lavoro, dell’istruzione, della salute, della casa, di politiche fiscali progressive, di politiche sociali ancorate a diritti universali ed esigibili.
La campagna, va ricordato, promuove prese di posizione, relazioni con istituzioni e altri soggetti politici e sociali, iniziative di mobilitazione, momenti di riflessione e varie attività di comunicazione. (Giusy Colmo)
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