Autismo: indietro non si può e non si deve più tornare

Lo ha dichiarato Lucio Moderato, direttore dei Servizi Diurni e Territoriali della Fondazione Istituto Sacra Famiglia, a nome della Fondazione Oltre il Labirinto per l’Autismo, subito dopo la presentazione presso l’Istituto Superiore di Sanità della Linea Guida: “Trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e adolescenti”, che ha già provocato nei giorni scorsi alcune ferme prese di posizione da parte di F.A.N.T.A.Si.A. e della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), rispetto a una precedente conferenza stampa, convocata alla Camera da una serie di parlamentari che, sostenuti da alcune associazioni e da rappresentanti del mondo accademico, avevano chiesto di «aprire un tavolo di riflessione sulla Linea Guida», contestandone sostanzialmente la validità

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La volontà di semplificare c’è, ma serve ben altro e ben di più

«Questa disposizione – si scrive infatti nel Servizio HandyLex.org, riferendosi alla bozza del cosiddetto “Decreto Legge sulla Semplificazione”, approvata poche ore fa dal Consiglio dei Ministri – rappresenta certamente una prima dimostrazione di interesse nei confronti dei sovraccarichi amministrativi cui sono indubbiamente sottoposte le persone con disabilità, ma essa influisce in modo ancora molto marginale in un ambito in cui le sovrapposizioni, le disomogeneità definitorie, le ridondanze sono immense e verosimilmente non risolvibili solo con interventi di semplificazione, ma con una profonda riforma dell’intero comparto». Anche per questo, lo stesso Servizio HandyLex.org propone un approfondito dossier, intitolato “Semplificazione, oneri amministrativi e persone con disabilità”, «allo scopo di favorire un dibattito consapevole sul tema, individuando e suddividendo i processi amministrativi che maggiormente incidono sulla quotidianità delle persone con disabilità e dei loro familiari, evidenziandone il peso, la ridondanza e i sovraccarichi anche per l’erario»

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A scuola di Bilancio Sociale

Creare preziose e ricche occasioni di incontro-confronto e dibattito culturale tra i diversi “attori” di UNIAMO-FIMR (Federazione Italiana Malattie Rare); offrire ai partecipanti una base di discussione ampia e condivisa, con il contributo di specifici esperti su tematiche che riguardano l’amministrazione associativa; affrontare con scientificità la modalità di redazione di un Bilancio Sociale; entrare in sinergia con altre associazioni non federate, con le quali condividere il percorso formativo proposto: sono questi i principali obiettivi di “DUMBO. Il valore di essere raro”, corso di formazione gratuito proposto da UNIAMO-FIMR, il cui primo appuntamento è previsto per il mese di febbraio a Padova, ma che prevede poi altri incontri a Firenze, Matera e Catania, fino al mese di maggio, per coprire le esigenze di ogni territorio del nostro Paese

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Non ci sono disabilità gravi più gravi di altre

«Non può e non dev’essere l’autonomia – scrive Nadia Covacci, riferendosi ad alcuni recenti testi pubblicati dal nostro sito, riguardanti i concetti di disabilità grave e gravissima – un nuovo criterio classificatorio, perché l’autonomia di ciascuno dipende strettamente dalla capacità inclusiva della società in cui vive»

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Non è ancora risolto il problema del «diritto alla riserva»

Si tratta della questione – già ampiamente trattata dal nostro sito – riguardante soprattutto quei lavoratori precari della scuola che attendono il riconoscimento della “riserva”, come previsto dalla Legge 68/99, anche negli anni intermedi tra un aggiornamento di graduatoria e il successivo. Oggi, infatti, essi possono far valere il nuovo diritto acquisito solo per trenta giorni ogni triennio, quasi come ci fossero dei “tempi giusti” per ammalarsi e far valere i propri diritti, ciò che rende di fatto la Legge 68/99 una norma che funziona “a intermittenza”. Un nuovo Ordine del Giorno è stato ora approvato alla Camera, ma di fatto il problema resta ancora irrisolto

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Quell’autobus non accessibile è un atto discriminatorio

Lo ha stabilito in una recente Sentenza il Tribunale di Torino, applicando la Legge 67/06 (“Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazione”) e dando attuazione all’articolo 3 della Costituzione. A GTT (Gruppo Trasporti Torinesi) è stato quindi ordinato di procedere al rinnovo del parco dei mezzi, al fine di garantire il libero accesso ai mezzi pubblici alle persone con disabilità, e anche di rendere effettivamente fruibili i servizi alternativi all’autobus

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