«Siamo perfettamente in linea e solidali con quanto affermato nella nota dei giorni scorsi dalle Associazioni dei genitori riunite in F.A.N.T.A.Si.A. (Federazione delle Associazioni Nazionali a Tutela delle Persone con Autismo e Sindrome di Asperger), che deprecano ogni tentativo di reintrodurre nel campo dell’autismo teorie e terapie ritenute errate dalla comunità scientifica internazionale e sostengono con forza la validità di questa Linea Guida dell’Istituto Superiore di Sanità».
Lo dichiara Alberto Cais, presidente della Fondazione Oltre il Labirinto per l’Autismo, subito dopo la presentazione presso l’Istituto Superiore di Sanità della Linea Guida: “Trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e adolescenti”, che ha provocato alcune ferme prese di posizione da parte della citata F.A.N.T.A.Si.A. e anche della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – come il nostro sito ha ampiamente riferito (se ne legga cliccando qui) – rispetto a una precedente conferenza stampa, denominata Luci e ombre sulle linee guida sull’autismo, convocata alla Camera da una serie di parlamentari che, sostenuti da alcune associazioni e da rappresentanti del mondo accademico, avevano chiesto di «aprire un tavolo di riflessione sulla Linea Guida».
«Finalmente un po’ di chiarezza scientifica è stata fatta – afferma dal canto suo Lucio Moderato, docente all’Università Cattolica e direttore dei Servizi Diurni e Territoriali della Fondazione Istituto Sacra Famiglia, oltreché direttore scientifico di Oltre il Labirinto – grazie alla Linea Guida 21 dell’Istituto Superiore di Sanità sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti. Infatti, dopo lunghi anni di infiniti dibattiti, tale documento certifica l’efficacia di alcuni trattamenti e l’inefficacia di altri attuati negli ultimi anni a favore di soggetti affetti da autismo».
«Se la scienza si è espressa in maniera inequivocabile – aggiunge poi Moderato, senza usare mezzi termini – alcuni professionisti stanno tuttavia tentando di far fare un salto indietro di ben vent’anni rispetto al trattamento dell’autismo, indicando, in modo del tutto strumentale, e probabilmente per meri scopi economici, vecchie teorie che in maniera assolutamente errata attribuivano le responsabilità dell’autismo stesso ai familiari, alle mamme in particolare che, si diceva, erano affettivamente incapaci di avere relazioni significative col proprio figlio». Il riferimento, in questo caso, è alle teorie di Bruno Bettheleim, che – com’è ormai ben noto – tanta disperazione e sensi di colpa avevano portato nelle famiglie coinvolte in problemi di autismo.
«Gli interventi di tipo psico-educativo strutturato – conclude quindi il direttore scientifico di Oltre il Labirinto – si sono dimostrati gli unici che hanno provato l’evidenza e l’efficacia scientifica per il miglioramento della qualità della vita di persone autistiche e dei loro familiari. Indietro non si può e non si deve più tornare». (S.B.)
Il recapito della Fondazione Oltre il Labirinto per l’Autismo è: segreteria@oltrelabirinto.it.
Articoli Correlati
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- Il Disegno di Legge Zan e la disabilità: opinioni a confronto Riceviamo un testo dal sito «Progetto Autismo», a firma di Monica Boccardi e Paolo Cilia, che si riferisce, con toni critici, a un contributo da noi pubblicato, contenente due opinioni…
- Un labirinto dove perdersi diventa arte dell’intrattenimento In un lembo sconosciuto della Bassa Parmense, è nato il labirinto più grande del mondo, nonché la piantagione di bambù più vasta d'Europa, comprendente anche un museo-biblioteca permanente, con mostre…