Ho letto con piacere l’intervista pubblicata dal nostro sito [la si legga cliccando qui, con il titolo Perché in Italia non c’è ancora il contrassegno europeo, N.d.R.] a Lucia Vecere, dirigente dell’Ufficio Attività Divulgative ed Editoriali della Direzione Centrale Studi e Ricerche dell’ACI (Automobile Club d’Italia), incentrata sul tema della mobilità delle persone con disabilità.
Vi si discorre, correttamente anche, attorno al cosiddetto “contrassegno invalidi”, all’esigenza di adeguarsi alle raccomandazioni dell’Unione Europea, adottando un documento che consenta anche ai disabili italici di circolare più facilmente all’estero. Si dimentica, per altro, che i problemi maggiori i nostri li incontrano nelle Zone a Traffico Limitato (ZTL) di molte italianissime città, dotatesi di varchi e controlli elettronici, ma non importa, meglio trattare un tema alla volta, per riservare ad esso maggiore attenzione. E infatti, la chiacchierata con Lucia Vecere, persona per bene e appassionata del suo lavoro, è gradevole e rassicurante.
Un salto sulla sedia, però, me lo causa la citazione di un Progetto di Legge fra quelli che dovrebbero garantire una maggiore mobilità delle persone disabili. Si tratta esattamente del Progetto di Legge (Atti della Camera, 1331) recante Disposizioni in materia di agevolazioni tributarie per l’acquisto di veicoli da parte dei disabili inidonei alla guida.
Conosco quel testo dal 2008, quando cioè è stato presentato e ho preferito finora stendervi un velo di pietoso silenzio, per rispetto delle Istituzioni e del Parlamento. Ora, però, basta: devo sputare il rospo.
Quel Progetto è firmato dall’onorevole Angela Napoli che nella vita farebbe il preside, se non fosse stata eletta (XXIII circoscrizione, Calabria) a Montecitorio nelle fila del Popolo delle Libertà, per poi passare – dopo la nota frattura finiana – con il Gruppo Parlamentare di Futuro e Libertà per il Terzo Polo.
Angela Napoli ne ha presentati tanti di Progetti di Legge, tra i quali quello che prevede il riconoscimento dell’attività di docente, nelle scuole di ogni ordine e grado, quale lavoro usurante (cinque anni di prepensionamento). Ma non distraiamoci. Torniamo al testo “rivoluzionario” che ridisegnerebbe, se approvato, il quadro delle agevolazioni tributarie sui veicoli.
La relazione è concisa, ma chiara e a tratti icastica, come dev’essere una disposizione improntata alla semplicità e mirante ai diritti certi: «Onorevoli Colleghi! – Con la presente proposta di legge si intende mettere fine a un’ingiusta discriminazione perpetrata da anni nei confronti dei disabili inidonei alla guida». Come attacco non è male! Sembra quando l’impareggiabile Merola (Mario, non Valerio) nel cult ‘O zappatore! arrivava nel malsano loco dove tutti stavano indegnamente festeggiando e faceva la scena madre, “mazziando” i presenti («che scuorno… che vergogna!»). Ma ascoltiamo il seguito.
«La normativa vigente prevede, infatti, delle agevolazioni fiscali solo per l’acquisto degli autoveicoli da parte dei disabili muniti di patente di guida, stabilendo altresì la decadenza del disabile dal beneficio qualora non riesca a conseguire la patente entro un anno dall’acquisto del veicolo. In tale caso, il disabile deve provvedere al versamento della differenza tra l’imposta sul valore aggiunto pagata e l’imposta relativa all’aliquota in vigore per il veicolo acquistato». Più o meno… passiamo sopra le inesattezze: un applauso di incoraggiamento!
«Le predette agevolazioni, che si sostanziano anche nell’esenzione dal pagamento della tassa di proprietà nonché delle tasse sugli atti di compravendita dei veicoli, purtroppo non si estendono a quei disabili che, pur se intestatari di un’autovettura, non possono condurla personalmente perché inidonei alla guida (ad esempio, ciechi, paraplegici, distrofici muscolari, persone affette da sclerosi multipla eccetera), gravando, pertanto, per quanto riguarda i loro spostamenti, sulle rispettive famiglie». Che brutta cosa! Pure i “distrofici muscolari” sono esclusi! E come si fa? Qual è la tua proposta, Angela?
Primo: abrogare la disposizione che dispone, come già detto, la restituzione del beneficio a carico dei disabili che non sono riusciti a conseguire la patente di guida.
Secondo: applicare quelle agevolazioni anche ai veicoli non modificati, ma comunque intestati a un disabile e guidati da un suo familiare convivente.
Prego? È esattamente dal 1997 che le agevolazioni fiscali sono state estese anche ai disabili non in possesso di patente di guida e ai familiari che li abbiano fiscalmente a carico. Ed è dal 1998 che sono state estese anche ai non vedenti e ai sordi, a prescindere dall’adattamento al trasporto e alla guida. Infine, è dal 2001 che sono state ampliate anche alle persone con disabilità intellettiva, sempre a prescindere dall’adattamento del veicolo. Nella stessa occasione si è stabilito che i veicoli destinati a persone con grave limitazione della deambulazione (ad esempio i “distrofici muscolari”, come li ha definiti l’onorevole Napoli) possano godere di benefìci fiscali, anche se non adattati né alla guida e financo al trasporto.
Il detto che l’ignoranza delle leggi non perdona, purtroppo, sembra non valere per chi le norme dovrebbe approvarle o modificarle! Ma gli Onorevoli, prima di presentare un Progetto di Legge, non dovrebbero documentarsi approfonditamente? Non hanno tempo? In questo caso basta una rapida ricerca su Google alla voce Agevolazioni auto disabili: e si può farla anche con l’Iphone, mentre Monti presenta la Manovra…
E in quale anfratto sonnecchiava l’onorevole Napoli negli ultimi quattordici anni? Forse faceva la preside, lavoro dignitoso, importante, ma lontano da codici e pandette? No, l’onorevole Napoli è dalla XII Legislatura che occupa uno scranno a Montecitorio (cioè dal 15 aprile 1994). Ma forse anche quello del parlamentare è un lavoro usurante!
Per completezza: questo brillante Progetto di Legge è stato pure assegnato alla VI Commissione Finanze. C’è da scommettere, o sperare, che non arrivi mai il giorno della discussione. Se non altro per non perdere, oltre al tempo, anche la dignità.
*Direttore editoriale di Superando.it.
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