Da più di un anno Fabio Pennella vive all’estero, ha attraversato alcuni Paesi orientali e tra i tanti incontri che racconta nel suo blog (cliccare qui), vi è stato anche quello in India con Alex, un connazionale in carrozzina che «affronta la vita con caparbietà e viaggia da solo», come ci ha scritto Fabio. Quelle di seguito sono le impressioni di quell’incontro.
Alex è ripartito oggi, da solo, “a bordo” della sua carrozzina, verso un’altra destinazione indiana.
Ho avuto il piacere di conoscerlo quest’ultimo mese qui a Puttaparthi; è affetto da un grave sindrome, molto somigliante alla sclerosi multipla, che però agisce sulla coordinazione degli arti: praticamente gambe e braccia non rispondono più a nessun comando e vegetano attaccate al corpo.
Ma malgrado questo, Alex non si è ritirato a vita isolata, chiuso in casa ad aspettare chissà quali avvenimenti, NO, ha continuato a fare quello che ha sempre fatto, anzi forze molto di più. Viaggia da solo, fa volontariato, quasi ogni giorno andava con la sua carrozzina attrezzata di un gadget smontabile che la rende un veicolo elettrico, fino a un orfanotrofio che si trova a tre chilometri dal paese.
Alex è una persona in gamba, che vive la vita in modo diverso. Mi ha raccontato di una caduta a causa di un po’ di sabbia, che per le strade indiane è più che normale; ho immaginato l’avvenimento e la cosa che più mi è rimasta impressa di quell’immagine è stata la sua totale impossibilità di evitare l’accaduto o di difendersi da esso. Le mani e i piedi non rispondono, vorresti ripararti o modificare il tuo equilibrio per evitare la caduta, ma no, è tutto impossibile, puoi solo guardare l’asfalto e aspettare che la tua faccia ci sbatta contro.
Se ad Alex scappa la pipì, andare in bagno significa metterci dai 20 ai 40 minuti, una doccia più di un’ora, salire su un taxi 10-15 minuti, tirare fuori i soldi dal portafoglio per pagare un acquisto dai 5 ai 10 minuti.
Ma lui non si è fatto fermare, voleva venire in India ed è venuto. Prima voleva vedere lo Sri Lanka ed è andato in Sri Lanka. Cerca stanze solo al piano terra, si fa mettere delle corde in bagno per raggiungerlo più facilmente e poi ha fiducia che in caso di bisogno incontrerà sempre una persona che gli darà una mano.
Alex è un esempio non solo per quelli che vivono la sua stessa situazione, ma per tutti gli altri che non hanno più fiducia nel prossimo, che hanno paura, non affrontano la vita, quelli a cui la vita non piace, ma non la cambiano, anche se avrebbero tutta la forza fisica per farlo. La loro forza mentale, però, ormai è assediata dalle paure, paura di stare da soli, per cui si mantiene o si cerca qualsiasi tipo di rapporto – amicizia, amore, lavoro – tutto condizionato dalla paura.
Meglio tenere un rapporto che non soddisfa, piuttosto che rischiare un cambiamento e gran parte della società di oggi la si può racchiudere in questo slogan: «Meglio il lamento che il cambiamento!».
Alex NO! Auguro a tutti, un giorno, di incontrare “un Alex” nella vita, perché come lui ce ne sono tanti, molti anche perfettamente “abili”, che non hanno avuto bisogno di un trauma per imparare certe cose. E auguro a tutti di rendersi conto che in quel momento avrete di fianco una persona da cui imparare molto.
Non so se rivedrò ancora Alex, ma non posso che dirgli che è un Grande e di non mollare mai!
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