Trentenne bolognese, già praticante sin dall’adolescenza di “sport estremi”, nel 2009 Enrico Ercolani diventa tetraplegico in seguito a una caduta in mountain bike e dopo l’incidente – pur non rinunciando a dedicarsi a discipline come l’aquilone acrobatico – scopre una particolare attitudine per la pittura che, iniziata quasi per gioco, diventa in breve la sua attività principale, fruttando già una cinquantina di opere, che passano dall’astratto al modello vivente e all’illustrazione, attraverso l’esperienza del colore e del bianco e nero.
«Elementi ricorrenti nei suoi quadri – è stato scritto – sono la donna, il mare e la reinterpretazione di episodi biblici, tutti trattatati con un atteggiamento avanguardista e imprevedibile sia nelle forme sia nei colori; caratteristica peculiare della sua pittura è il tratto sporco e trascinato, conseguenza della sua limitata manualità».
Ora, sabato 18 febbraio, verrà inaugurata la sua prima Personale (aperta fino al 3 marzo), intitolata Io sono – come la sua prima opera – e accadrà presso il Loggiato del Palazzo Comunale di Castel Guelfo (Bologna) (ore 17), grazie all’organizzazione dell’illustratore e creatore di immagini Massimiliano Milano, promotore del progetto Arte e Disabilità e che dopo questo primo passo, spera «di poter promuovere altre mostre di artisti con disabilità che spesso non trovano spazi».
Lo stesso Ercolani, del resto, a partire dal 28 febbraio sarà tra i coordinatori – insieme a Costanza Quarenghi – del Laboratorio Artistico Guidato ArtePatia 2012, ispirato all’arteterapia e consistente in un intervento di aiuto e sostegno, a mediazione non verbale, attraverso l’uso dei materiali pittorici.
Tale iniziativa si svolgerà presso l’associazione bolognese Macondo Suoni di Sogni (Via del Giorgione, 10). (S.B.)