La denuncia proviene dall’AILS (Associazione Italiana Lotta alla Sclerodermia) e si riferisce a quanto sta accadendo in Lombardia, ma, con tutta probabilità, anche altrove, in forme simili: la recente trasformazione dei day hospital in “macroattività ambulatoriali complesse” costringe le persone affette da sclerodermia a pagare, in modo retroattivo, cospicui ticket per le cure indispensabili a prevenire le conseguenze di questa rara malattia autoimmune, cronica ed evolutiva, nota anche come sclerosi sistemica. Tale patologia, infatti, è in attesa da anni di essere inserita nell’elenco delle Malattie Rare “riconosciute”. Ecco quindi un piccolo-grande esempio di come – nella Giornata Mondiale delle Malattie Rare – non sarebbe poi così difficile passare dalle parole ai fatti, risolvendo cioè rapidamente problemi come questi, che trascinano nel dramma centinaia di persone del nostro Paese, insieme alle loro famiglie