L’attivissima associazione napoletana Tutti a Scuola ha promosso per martedì 6 marzo in Piazza Montecitorio a Roma (ore 10) una manifestazione di protesta, significativamente intitolata La macelleria della disabilità a Montecitorio, per la quale ha anche realizzato un‘immagine ad hoc, che qui di fianco proponiamo, dando spazio, di seguito, al messaggio con cui l’iniziativa è stata lanciata, ove non si usano certo mezzi termini nel denunciare la situazione delle persone con disabilità e dei loro familiari, nel nostro Paese, chiedendo al Governo «quante e quali risorse intenda impiegare per restituire dignità a questi Cittadini».
Rigore, equità e sviluppo sono stati i princìpi enunciati dal professor Monti al momento dell’insediamento del suo Governo. A distanza di oltre cento giorni, in un contesto che appare sempre più incerto, il rischio che la parola equità rimanga un lodevole proposito e nient’altro, per i disabili è diventata una prospettiva concreta.
Non comprendere che la condizione degli oltre 2 milioni e mezzo di disabili italiani si è fatta negli ultimi anni drammatica sarebbe gravissimo. All’orizzonte si profila concretamente la possibilità che le indennità di accompagnamento e le “agevolazioni” (ma sono tali per un disabile?) fiscali vengano eliminate.
Oggi la sopravvivenza delle persone con disabilità viene già prevalentemente assicurata dalle famiglie, che si trovano in condizioni economiche sempre più precarie, mentre i Comuni richiedono rette insostenibili per la compartecipazione alle spese.
Contemporaneamente una cinica operazione di “chirurgia sociale” sta costringendo i genitori dei disabili a ricorrere alla giustizia civile, perché essi vedono “magicamente” ridurre il grado di invalidità dei loro figli.
Il tutto si svolge in un Paese che ha azzerato qualche mese fa il Fondo per la Non Autosufficienza e abbassato ad un terzo quello delle Politiche Sociali, riducendo, di fatto, la maggior parte degli interventi a favore dei disabili.
Le risorse per il welfare vanno utilizzate in modo razionale, ma devono esistere. Oggi in Italia non ci sono – e tra poco verranno cancellati – diritti che non rappresentano privilegi o sprechi come per tanti altri. Il Governo Monti deve quindi rispondere ai più deboli, indicando quante e quali risorse intenda impegnare per restituire dignità ai disabili e ai loro familiari.
La nostra manifestazione del 6 marzo a Roma intende dunque svolgersi:
– Contro il taglio delle indennità di accompagnamento e di tutte le provvidenze di natura assistenziale, previste nell’articolo 5 della Legge 214/11 (Decreto “Salva- Italia”).
– Contro la riduzione “magica” delle diagnosi di gravità.
– Contro la compartecipazione alle spese che i Comuni impoveriti chiedono ai disabili.
– Per il finanziamento immediato dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e dei LIVEAS (Livelli Essenziali dell’Assistenza Sociale).
– Per il finanziamento immediato del Fondo per i Non Autosufficienti.
– Per il reintegro immediato del Fondo Nazionale delle Politiche Sociali.
Articoli Correlati
- L'ONU e le persone con disabilità Si avvicina la sesta sessione di lavoro del Comitato incaricato dall'Organizzazione delle Nazioni Unite di elaborare una Convenzione sulla Promozione e la Tutela dei Diritti e della Dignità delle Persone…
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- Integrazione, inclusione ed equità: le politiche europee sull’istruzione «La cornice europea dell’istruzione e dell’educazione - scrive Marco Condidorio in questo ampio approfondimento - è ancora molto lontana da finalità che riflettano il pieno diritto allo studio e all’autonomia…