L’uguaglianza di genere e la responsabilizzazione della donna stanno guadagnando terreno in tutto il mondo. Non c’è mai stato prima un numero maggiore di donne Capi di Stato o di Governo, né una maggiore proporzione di donne che ricoprono la carica di Ministro.
Le donne stanno esercitando un’influenza sempre maggiore nel mondo degli affari. Più ragazze vanno a scuola, crescono in maniera più sana, e sono meglio preparate a realizzare il proprio potenziale.
E tuttavia, nonostante tali progressi, il cammino è ancora lungo, prima che si possa dire che le donne e le ragazze godano pienamente dei diritti fondamentali di libertà e dignità che appartengono loro dalla nascita e che sono la garanzia del loro benessere.
Ciò è particolarmente evidente nelle zone rurali del mondo: infatti, le donne e le ragazze che vivono in esse – e alle quali è dedicata per il 2012 la Giornata Internazionale della Donna – pur rappresentando un quarto della popolazione globale, sono ancora in fondo alla scala degli indicatori economici, sociali e politici, dal reddito all’educazione, dalla sanità alla partecipazione, ai processi decisionali.
Sono circa mezzo miliardo le lavoratrici senza terra delle zone rurali e rappresentano la maggior parte della forza lavoro agricola. Malgrado però esse compiano il “grosso” del lavoro di assistenza non retribuita in tali aree, viene tuttora impedito loro di realizzare il proprio potenziale.
Se tutte quelle donne potessero equamente accedere alle risorse produttive, la produzione agricola aumenterebbe del 4%, rafforzando la nutrizione e la sicurezza alimentare e allontanando 150 milioni di persone dalla soglia della fame.
Se ne avessero quindi la possibilità, esse potrebbero persino contribuire a eliminare la “tragedia nascosta” della malnutrizione cronica, che tocca più di 200 milioni di bambini nel mondo.
Oggi vi sono ancora leggi e pratiche discriminatorie che non colpiscono solo le donne, ma le comunità e le nazioni nella loro interezza. I Paesi dove le donne non hanno diritto alla proprietà della terra o all’accesso al credito hanno una maggior percentuale di bambini malnutriti ed è quanto meno assurdo che le donne che lavorano la terra possano accedere solo al 5% dei servizi per lo sviluppo agricolo.
Pertanto, l’investimento in favore delle donne che vivono nelle aree rurali è un investimento intelligente per lo sviluppo di un Paese.
La loro condizione, del resto, rispecchia quella delle donne e delle ragazze in tutta la società, pensando ad esempio alle difficoltà nella crescita professionale, alla diffusa violenza domestica, alla priorità riservata ai figli maschi per l’accesso a scuola, fino alle centinaia di migliaia di donne che muoiono ogni anno di parto, per mancanza delle necessarie cure ostetriche.
E anche nei Paesi con migliori standard di vita si registra una sostanziale differenza di remunerazione tra uomini e donne e si continuano a vedere le donne sottorappresentate, sia nella gestione politica che in quella economica.
In occasione di questa Giornata Internazionale della Donna, esorto dunque i governi, la società civile e il settore privato a impegnarsi per l’uguaglianza di genere e per il rafforzamento delle prerogative delle donne, come diritto umano fondamentale e in quanto forza dalla quale tutti possano trarre beneficio.
L’energia, il talento e la forza delle donne e delle ragazze rappresentano infatti la più grande – e non sfruttata – risorsa del genere umano.
*Segretario generale delle Nazioni Unite. Messaggio diffuso in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale del 10 ottobre 2011. Traduzione a cura di Giacomo Ottonello del Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite (UNRIC) per l’Europa Occidentale – Zona di Italia, San Marino, Malta e Santa Sede. Riadattamento del testo da parte della nostra redazione.
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