Da sempre l’INAIL è vicina al mondo della disabilità, non solo perché alcuni infortuni sul lavoro comportano disabilità anche gravi – e quindi per dovere istituzionale -, ma, soprattutto, per una particolare sensibilità che, forse a causa della vicinanza ai problemi reali vissuti, si sviluppa nelle persone che la rappresentano, a tutti i livelli.
Un esempio inimitabile di quanto detto lo fornisce Paola Durastante, dirigente della sede INAIL di Pescara, che l’8 marzo scorso – presso la Prefettura della città abruzzese – ha presentato il suo libro Cara Eccellenza, alla presenza, tra gli altri, del presidente del Consiglio Regionale Nazario Pagano, del prefetto Vincenzo D’Antuono, del commissario straordinario e del direttore regionale dell’INAIL Gian Paolo Sassi ed Enrico Susi.
L’opera contiene una preziosa raccolta documentale che racchiude la storia dell’INAIL, soprattutto nei momenti salienti e, attraverso la sua evoluzione, fornisce anche un insostituibile e pittoresco spaccato della parallela evoluzione sociale, descrivendo e mostrando con le immagini la concretezza e la realtà del nostro costume.
Ma perchè abbiamo detto che Paola Durastante è un “esempio inimitabile” di sensibilità e vicinanza al mondo della disabilità? Semplicemente perché, durante la presentazione del suo libro – oltre a ricordare che le offerte per le ristampe di quest’ultimo saranno destinate ad opere sociali – ha anche annunciato che inoltrerà alle direzioni competenti un progetto innovativo su Sport e Disabilità, per il territorio della Provincia di Pescara. Se tale iniziativa verrà condivisa, si potrà quindi realizzare una rete di amministrazioni a tutti i livelli – di cui l’INAIL è un partner – per creare un’opera strutturale, come una palestra “superaccessibile” e fruibile dai gruppi sportivi composti da atleti con disabilità, ma anche da infortunati sul lavoro.
Potremmo poi prevedere anche l’integrazione con un mezzo di trasporto unico nel suo genere, che potrà ospitare fino a venti carrozzine e permetterà, finalmente, la mobilità sul territorio anche alle squadre di atleti con numerosi componenti.
Un progetto, quindi, davvero interessante e fondamentale per la riabilitazione, attualmente del tutto inesistente sul territorio. La riabilitazione degli infortunati, infatti, è una missione dell’Istituto e crediamo che coinvolgendo tutte le associazioni e gli enti del territorio in un’inedita rete sociale, si otterranno risultati quanto mai efficaci nel permettere una reale integrazione di tutto il mondo della disabilità.
Il tutto ricordando per altro che, con le parole scritte, è assai difficile riuscire a trasmettere il clamore dell’applauso che va a una donna così, proprio in occasione della giornata che ha festeggiato l'”altra metà del cielo”.
*Presidente della UILDM di Pescara-Chieti (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) e componente del Movimento per la Vita Indipendente dell’Abruzzo.
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