Alle ragioni concrete – sia sotto il profilo storico che umano e personale – espresse con sbollita rabbia da Franco Bomprezzi nel suo bellissimo editoriale pubblicato da Superando nei giorni scorsi (disponibile cliccando qui), ove letteralmente seppellisce nel “cimitero del pensiero stupido” l’aberrante tesi dei “ricercatori” Alberto Giubilini e Francesca Minerva, espressa nell’articolo del «Journal of Medical Ethics», intitolato After-birth abortion: why should the baby live? (“Aborto post-natale: perché il neonato dovrebbe vivere?”), si aggiunge ora anche la confutazione filosofica della medesima, da parte del bioeticista Adriano Pessina (disponibile cliccando qui), redatta, a parere di chi scrive, in termini ammirevolmente laici.
Nulla vi sarebbe da aggiungere alla forza di tali “voci soliste” – nel senso di voci che esprimono anche da sole la potenza del canto – se non il sottofondo del coro delle nostre famiglie, che si sono sentite veramente offese – etica a parte – a veder considerato il loro lavoro di anni e anni di cure e riabilitazione meno conveniente per la società di un assassinio “in fasce”. Forse gli autori “aberranti” hanno scordato che solo l’amore è gratis?
*Federazione Italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi).
Articoli Correlati
- Da seppellire nel «cimitero del pensiero stupido» In tempi di crisi economica, sommare le ragioni del dolore di fronte a una vita difficile che è appena nata, o che potrebbe nascere, alle difficoltà oggettive che le famiglie,…
- Per un nostro dibattito scientifico «Urge la nostra fondamentale presenza in qualità di studiosi - scrive Claudio Roberti - perché dobbiamo poter dire: “Niente su di Noi senza di Noi", anche in tale ambito». E…
- Dopo di noi da creare “durante noi“* L'organizzazione del futuro di una persona con disabilità: quali sono le tutele giuridiche esistenti? In quali ambienti si potrà svolgere la vita di quella persona? E con quali fondi? Un…