Alla ricerca di progetti innovativi sulla sindrome di Rett

Anche quest'anno l'AIRETT (Associazione Italiana Rett) ha presentato il proprio bando per sostenere progetti innovativi e in grado di contribuire all'avanzamento della ricerca sulla sindrome di Rett, patologia progressiva dello sviluppo neurologico, che colpisce quasi esclusivamente le bambine, durante i primi anni di vita. Riconosciuta per la prima volta dal medico austriaco Andreas Rett - che coniò anche, per le piccole pazienti, l'appellativo divenuto poi comune di "bimbe dagli occhi belli" - la sindrome è oggi riconosciuta come la seconda causa di ritardo mentale nelle bambine

Bimba affetta da sindrome di RettÈ quest’anno il 20 aprile la scadenza per presentare un progetto nell’ambito del bando lanciato per il 2012 dall’AIRETT (Associazione Italiana Rett), allo scopo di contribuire all’avanzamento della ricerca di base e di quella applicata sulla sindrome di Rett, patologia progressiva dello sviluppo neurologico, che colpisce quasi esclusivamente le bambine, durante i primi anni di vita.
Riconosciuta per la prima volta dal medico austriaco Andreas Rett – che coniò anche, per le piccole pazienti, l’appellativo divenuto poi comune di “bimbe dagli occhi belli” – la sindrome è oggi ritenuta la seconda causa di ritardo mentale nelle bambine.

Come si può leggere nel testo del bando lanciato per quest’anno dall’AIRETT, «tra gli obiettivi del progetto dovranno essere previsti: l’approfondimento delle attuali conoscenze di base dei meccanismi patogenetici responsabili della sindrome di Rett e/o dei pathways [percorsi metabolici, N.d.R.] neurologici e biochimici coinvolti, che orientino verso molecole per la sperimentazione terapeutica; lo sviluppo di nuovi modelli in vitro adattabili a una futura sperimentazione terapeutica; l’identificazione di nuovi difetti genetici causativi della sindrome; studi di tipo clinico rivolti alla conoscenza e all’identificazione di approcci terapeutici finalizzati ad affrontare le numerose problematiche cliniche della sindrome di Rett (tremori, problemi gastrointestinali, respiratori ed epilettici); l’approfondimento di studi rivolti alla conoscenza e identificazione di approcci terapeutici e riabilitativi volti a migliorare gli aspetti motòri, della deambulazione, rigidità muscolare, approccio alle problematiche di scoliosi e tendinee; approcci cognitivi volti a migliorare le capacità cognitive e la comunicazione nella sindrome di Rett».

Da ricordare infine che ogni progetto presentato dovrà avere una durata massima di due anni, con la possibilità di proroga o rinnovo in caso lo studio non sia stato completato, alla scadenza dei termini. (S.B.)

Ricordiamo ancora che il bando di cui si parla nel presente testo è disponibile cliccando qui. Per ulteriori informazioni: direttivo@airett.it.
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