Rispettare tutti i diritti umani delle persone con sindrome di Down

di Ban ki-moon*
Lo scrive tra l'altro il Segretario Generale delle Nazioni Unite, nel messaggio diffuso in occasione della Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down del 21 marzo, riconosciuta da quest'anno anche dall'ONU. E oltre a sottolineare come «queste persone, in molti Paesi, continuino ad affrontare lo stigma e la discriminazione, nonché le barriere legali, comportamentali e ambientali, che ostacolano la loro partecipazione nelle 0comunità», dichiara che «tutti devono fare la loro parte per consentir loro di partecipare pienamente allo sviluppo e alla vita della società, su una base di uguaglianza con gli altri»

Persona con sindrome di DownDa quest’anno – come abbiamo ampiamente riferito a suo tempo anche nel nostro sito (se ne legga cliccando qui) – la World Down Syndrome Day, Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down del 21 marzo, è riconosciuta anche dall’ONU. Siamo dunque ben lieti di presentare la traduzione italiana del messaggio diffuso per l’occasione da Ban ki-moon, segretario generale delle Nazioni Unite.

Per troppo tempo le persone con sindrome di Down, compresi i bambini, sono state lasciate ai margini della società. In molti Paesi, esse continuano ad affrontare lo stigma e la discriminazione, nonché le barriere legali, comportamentali e ambientali, che ostacolano la loro partecipazione nelle loro comunità.
La discriminazione può essere evidente – come nel caso della “sterilizzazione forzata” – o più sottile, come nei casi di segregazione e di isolamento attraverso barriere fisiche e sociali.
Alle persone con sindrome di Down è spesso negato il diritto al pari riconoscimento davanti alla legge e il diritto a votare o ad essere eletti. I deficit intellettivi sono stati visti come legittimi motivi per privare le persone con sindrome di Down della loro libertà, inserendole in istituti spesso per tutta la loro vita.
In molti Paesi, le ragazze e i ragazzi con disabilità intellettiva non hanno sufficiente accesso all’istruzione, dal momento che il pregiudizio che i bambini con sindrome di Down possano ostacolare la formazione dei coetanei, ha portato alcuni genitori a mettere i loro figli in scuole speciali o a tenerli a casa. Eppure, oggi, le ricerche mostrano che la diversità in classe rappresenta un valore che va a beneficio di tutti i bambini.

Le Nazioni Unite hanno lavorato per decenni per garantire i diritti umani a tutte le persone. Tutto questo è stato rafforzato nel 2006, dall’adozione della Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità, la quale rappresenta un cambio di paradigma che ha visto le persone con disabilità non essere più considerate come soggetti destinatari di carità e di welfare, ma come persone con uguali diritti che possono dare un grande contributo alla società.
In questo giorno, quindi, è necessario ribadire che le persone con sindrome di Down hanno diritto al pieno ed effettivo godimento di tutti i diritti umani e libertà fondamentali. Ognuno di noi deve fare la propria parte per consentir loro di partecipare pienamente allo sviluppo e alla vita della società su una base di uguaglianza con gli altri. Cerchiamo di costruire una società inclusiva per tutti.

*Segretario generale delle Nazioni Unite. Messaggio diffuso in occasione della Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down (21 marzo 2012), di cui presentiamo qui la traduzione italiana, curata dall’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale). Il testo originale in inglese del messaggio è disponibile nel portale dell’ONU, cliccando qui.

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