È davvero triste dover constatare che proprio in occasione del quarantesimo anniversario di una “legge-svolta” come la 772/72 – che finalmente regolamentò nel nostro Paese l’obiezione di coscienza e il servizio civile – oggi il Servizio Civile Nazionale rischi concretamente di chiudere i battenti per mancanza di fondi.
Organizzazioni come la CNESC (Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile) e il Forum Nazionale del Terzo Settore – del quale ultimo fa parte anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – lo denunciano da molto tempo e nei giorni scorsi hanno lanciato l’ennesimo appello, rivolto questa volta al presidente del Consiglio Mario Monti e al ministro per la Cooperazione e l’Integrazione Andrea Riccardi.
«Se non verranno reintegrate le risorse disponibili che la Legge di Stabilità ha ridotto per il 2012, 2013 e 2014 – scrivono infatti le due organizzazioni, in una nota congiunta -, è a rischio la partenza di volontari per il prossimo anno. Invitiamo pertanto il ministro Riccardi e il presidente del Consiglio Monti a fare tutto il possibile per rifinanziare il Servizio Civile Nazionale e a stabilizzare tale esperienza».
«In tal senso – è la conclusione del messaggio – chiediamo al Governo un’inversione di tendenza rispetto a quanto accade ormai dal 2008, investendo sui giovani, sul nostro Paese, sul nostro futuro, per avere sin d’ora cittadini partecipi, solidali e capaci di impegnarsi per il bene comune». (S.B.)