Veneto: un bilancio che colpisce persone con disabilità e non autosufficienti

di Antonino Russo*
Smentendo dunque anche una recente mozione votata all'unanimità dal Consiglio Regionale, dove si sottolineava espressamente la necessità di «garantire diritti e servizi adeguati alle persone con disabilità e non autosufficienti», l'approvazione del bilancio del Veneto coincide invece con un taglio netto ai servizi sociali. Lo denuncia la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), che chiede alle persone con disabilità, alle famiglie e alla cooperazione sociale di unirsi in una grande mobilitazione, per «contrastare subito, in ogni sede, compresa quella giudiziaria, il taglio dei servizi e qualsiasi richiesta di concorso alla spesa»

Una mnaifestazione di protesta di persone con disabilitàIl bilancio è stato approvato [Bilancio 2012 della Regione Veneto, N.d.R.], ma le persone con disabilità e le persone anziane non autosufficienti non hanno alcun motivo per gioire. La maggioranza che governa la Regione ha raggiunto l’obiettivo non dichiarato, ma perseguito: un taglio netto ai servizi sociali, perché evidentemente gli sprechi e le clientele sono e restano intoccabili.
Speravamo nella ragionevolezza e negli impegni solennemente assunti e sottoscritti – all’unanimità – dal  Consiglio Regionale lo scorso 13 dicembre:  «il sociale – si affermava – non deve subire tagli»,  deve anzi mantenere e, se possibile, incrementare le risorse finanziarie destinate alla disabilità e alla non autosufficienza [ci si riferisce a una mozione votata all’unanimità dal Consiglio Regionale del Veneto il 13 dicembre 2011, della quale il nostro sito ha riferito con il testo disponibile cliccando qui, N.d.R.].
Così non è stato. I finanziamenti sono stati ridotti, i servizi verranno tagliati, i costi scaricati sui Comuni, sulle persone disabili, sulle famiglie. Il presidente Zaia, la Lega Nord e il PdL – in quanto maggioranza – sono venuti meno alla parola data, non hanno rispettato gli impegni, hanno disatteso le promesse e tradito la fiducia che in loro era stata riposta. Lo diciamo con amarezza e ringraziamo al contempo le forze di minoranza che hanno chiesto il rispetto  degli impegni e cercato di contrastare i tagli. Ma i tagli ci sono! E mancano invece le risposte attese per la domiciliarità, i centri diurni, la residenzialità.

Alle persone con disabilità, alle famiglie, alla cooperazione sociale – strangolata da convenzioni capestro – chiediamo  di unirsi alla FISH e di dare vita a una grande mobilitazione. Di contrastare subito, in ogni sede, compresa quella giudiziaria, il taglio dei servizi e qualsiasi richiesta di concorso alla spesa.
L’intento esplicito della Regione è infatti quello di scaricare i problemi sui Comuni e poi sulle famiglie, sulle quali già grava un peso inaudito.
Nonostante la crisi sia reale e i Comuni siano in difficoltà, chiediamo poi ai Sindaci di non cadere nella trappola. Le politiche sociali della Regione e del Governo Monti devono essere contrastate dai  Comuni e non usate come alibi per far ricadere i costi dei tagli sulle famiglie.
I servizi essenziali devono essere salvaguardati e incrementati, a qualsiasi costo. Le liste d’attesa per tali servizi sono una lesione del diritto e della dignità delle persone.
Come diceva la mozione votata e approvata, e subito dimenticata dalla Lega Nord e dal PdL, bisogna «garantire diritti e servizi adeguati alle persone con disabilità e non autosufficienti».

*Presidente della FISH Veneto (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

Precedentemente al presente contributo, una nota era stata diffusa anche da Maddalena Borigo, presidente dell’ANFFAS Veneto (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) e da Lilia Manganaro, consigliera nazionale della stessa Associazione e vicepresidente della FISH Veneto. «Prima – aveva dichiarato Borigo – l’Assessore aveva assicurato uno stanziamento di 750 milioni e poi candidamente ha informato che il settore si dovrà accontentare di 721». «Si tratta di una riduzione importante – aveva sottolineato Manganaro – che ci impedirà di dare continuità ai nostri servizi. Anche perché, sulla posta dei 721 milioni, graverà quest’anno anche la voce riguardante le disabilità definite “gravissime”, per un importo di 17 milioni, che fino allo scorso anno era in capo al capitolo della sanità».
Di «inganno e di scelte incomprensibili» aveva parlato anche Leda Cossu, vicepresidente del Movimento Handicap Veneto, per la quale «la diminuzione dei fondi non consentirà di dare risposta a tutti coloro che sono in lista di attesa per entrare nelle strutture di accoglienza, nonostante la disponibilità di posti».
All’unisono, infine, i rappresentanti delle associazioni avevano evidenziato che «rispetto al 2010, nel bilancio 2012 mancano all’appello 6 milioni per l’inserimento dei disabili, 4 e mezzo per il trasporto, che avrà a disposizione solo un milione e mezzo, e due milioni per “aiutare” i Comuni a inserire i disabili nei Centri Diurni».

Ricordiamo infine ancora che la mozione votata all’unanimità il 13 dicembre 2011 dal Consiglio Regionale del Veneto – richiamata da Antonino Russo nel suo testo – è disponibile cliccando qui. Mentre cliccando qui è disponibile anche la Lettera Aperta al Presidente e al Consiglio Regionale del Veneto, elaborata dalla FISH Veneto il 23 ottobre scorso e firmata dall’Ufficio di Presidenza della medesima organizzazione (Antonino Russo, Lilia Manganaro e Flavio Savoldi).

Per ulteriori informazioni: fishveneto@libero.it.

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