«L’obiettivo da realizzare – scrive Alessandro Pecori – è quello di far capire alla gente come la disabilità sia “a portata di mano”, come essa abbia preso coscienza di se stessa, mettendosi in gioco per far valere i propri diritti, e per far questo ha bisogno di tutti noi, poiché la disabilità è una questione che ci riguarda tutti, prima o poi, e fa parte della vita, della normalità dell’esistenza. È un processo culturale che richiederà tempo e fatica a tutti noi, e ancor di più a chi ha il potere di fare, e chissà se i “cosiddetti sani” che hanno portato il mondo sull’orlo della catastrofe non potranno – un giorno – mettere la persona al centro del mondo, per creare una società il meno discriminante possibile, in modo da far sentire anche il disabile “meno disabile” e parte integrante della nostra civiltà»