La violenza e le minacce non possono e non devono prevalere

«Non ci stancheremo di rimanere a fianco, non solo idealmente, a chi rischia la propria vita per i diritti e per la dignità umana»: queste le parole di Pietro Barbieri, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), dopo l’ennesimo vile episodio di intimidazione nei confronti della Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme (Catanzaro), in Calabria, che è anche la sede della FISH regionale. Altri colpi di pistola, infatti, sono stati esplosi contro l’immobile dell’organizzazione – confiscato alla criminalità organizzata -, dopo un’analoga intimidazione nel febbraio scorso e dopo che tra Natale e Santo Stefano era stato fatto esplodere un ordigno. «Gli amici di Lamezia – dichiara ancora Barbieri – sono stanchi, ma comunque determinati. La violenza e le minacce non possono prevalere, se la società civile le rigetta a voce alta, con gesti chiari e con azioni definitive. Al contrario, il silenzio e l’indifferenza uccidono ogni voglia di giustizia, ogni sogno di libertà, ogni azione di cambiamento»

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Quando i doveri «fanno uno sberleffo» ai diritti

Non c’è forse nella Costituzione un articolo che scrive: «Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva»? Eppure, l’IMU – che ha sostituito la vecchia ICI nella tassazione delle case – non sembra proprio riflettere quel principio, soprattutto se si parla di famiglie con persone gravemente disabili e di anziani ricoverati in case di riposo. Vediamo perché

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Se il sociale e la cultura vanno a braccetto

Al via il Festival del Cinema Patologico giunto quest’anno alla sua terza edizione. Presentiamo dunque una nostra intervista a Dario D’Ambrosi – fondatore del Teatro Patologico che organizza la kermesse – e a Giovanni Sansone, direttore responsabile del Progetto SuperAbile, che con il Teatro Patologico ha stabilito uno scambio privilegiato e ce ne spiega il perché

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Se il Codice del Turismo è incostituzionale, siano dunque le Regioni a legiferare

«E lo facciano molto rapidamente, visto anche l’approssimarsi della stagione turistica 2012»: è questo l’auspicio del CoorDown (Coordinamento Nazionale Associazioni di Persone con Sindrome di Down), dopo che la Corte Costituzionale ha appunto cancellato varie parti del Codice del Turismo, entrato in vigore nel 2011, e in particolare – trattandosi di materia di competenza regionale – quell’articolo che in linea con la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, garantiva a queste ultime un’offerta turistica pari a quella degli altri Cittadini e senza aggravi di costi. Siano ora dunque le Regioni a legiferare velocemente, e prime fra tutte quelle – come il Veneto – che avevano espressamente sollevato dubbi di costituzionalità sul Codice del Turismo

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Coast to coast (dal Tirreno all’Adriatico) per la ricerca sulle retinopatie

Raccogliere fondi per sostenere un promettente progetto di ricerca sulle distrofie retiniche ereditarie e sensibilizzare i Cittadini nei confronti delle persone con retinopatie: sono questi i primi due obiettivi di Donato, affetto da sindrome di Stargardt, che il 2 maggio partirà per una traversata, a piedi in bicicletta, dal Tirreno all’Adriatico, nell’ambito di un’iniziativa sostenuta dalla Federazione Retina Italia e dall’ATRI (Associazione Toscana Retinopatici ed Ipovedenti). Il terzo obiettivo lo dichiara lui stesso: «Sfidare la mia compagna di sventura»!

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Un impegno rinnovato e concreto per i disturbi dello spettro autistico

Lo ha garantito il ministro della Salute Balduzzi, in occasione della recente Giornata Mondiale della Consapevolezza del’Autismo, quando in un promettente messaggio ha dichiarato tra l’altro che «il Ministero intende promuovere – in collaborazione con le Regioni – lo sviluppo di reti di servizi sanitari e socioassistenziali per la diagnosi, la presa in carico e il trattamento di queste condizioni, valorizzando l’approccio multiprofessionale e interdisciplinare e promuovendo l’integrazione tra gli interventi sanitari e quelli scolastici, educativi e sociali, tra servizi pubblici e servizi del privato accreditato, del privato sociale, il coinvolgimento delle famiglie e le loro Associazioni», aggiungendo anche che sarà necessario sostenere «l’utilizzo nella pratica delle migliori evidenze scientifiche»

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Quel servizio non deve chiudere

Si tratta del Progetto Nemo, iniziativa avviata nel 2007 dall’Associazione L’abilità di Milano, per rispondere al bisogno di gioco dei bambini con disabilità e di sollievo delle loro famiglie, divenuto negli anni un importante servizio nell’ambito dell’offerta socioeducativa della città. A favore dell’iniziativa parlano cifre importanti, oltreché il riconoscimento a livello nazionale come “progetto di eccellenza”. Eppure in parte Nemo ha già cessato le proprie attività e se il Comune di Milano non interverrà, rischierà di chiudere completamente i battenti, lasciando scoperti i bisogni di tanti bambini con disabilità e delle loro famiglie. Un appello per salvare Nemo è stato lanciato anche in Facebook

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