Circa duecento persone, gran parte delle quali con disabilità, hanno manifestato il 5 aprile scorso, davanti al Palazzo Comunale di Torino, il loro dissenso e la loro seria preoccupazione nei confronti di quella recente Delibera di Giunta Comunale, approvata il 29 marzo scorso, su proposta dell’assessore ai Trasporti e alla Viabilità Claudio Lubatti e di quello alle Politiche Sociali Elide Tisi [se ne legga ampiamente nel nostro sito anche cliccando qui, N.d.R.].
Guidate dal Coordinamento Interassociativo Disabili di Torino*, le associazioni di tutela per le persone con disabilità hanno dunque voluto protestare per difendere il diritto alla mobilità e chiedere all’Amministrazione di accantonare l’idea di legare l’erogazione dei buoni taxi al reddito ISE (Indicatore della Situazione Economica), come appunto prevede quella Delibera.
La discesa in piazza si è resa del resto assolutamente necessaria anche alla luce degli esiti della IV Commissione del Consiglio Comunale – riunitasi nella stessa mattinata del 5 aprile -, in cui si era registrata l’indisponibilità dell’assessore Lubatti ad accogliere le richieste formulate delle Associazioni.
In particolare, nel corso della riunione di tale Commissione, gli assessori Lubatti e Tisi avevano descritto le difficoltà che attraversano le Pubbliche Amministrazioni e la volontà da parte di quella torinese di difendere il proprio welfare, spiegando che gli obiettivi della Delibera sono sostanzialmente due: garantire la continuazione del servizio taxi e abbattere la lista di attesa, che oggi è di 1.600 persone.
E tuttavia, le associazioni, pur aderendo alla necessità di operare scelte di programmazione e di risparmio, hanno contestato sia le scelte di metodo, sia soprattutto quelle di merito, che fino ad oggi hanno orientato l’azione dell’Amministrazione Comunale. Nello specifico, la decisione di applicare l’ISE all’erogazione dei buoni taxi sembra costituire una vera e propria “tassa sulla disabilità”.
I manifestanti hanno avuto anche un incontro con il sindaco Piero Fassino, che dopo averne ascoltato le indicazioni, ha promesso di convocare entro pochi giorni le organizzazioni per un nuovo incontro di consultazione.
Le associazioni, quindi, rimangono in attesa di risposte dallo stesso Sindaco che, al termine della protesta, ha sottolineato anche la propria volontà di valutare con gli assessori Lubatti e Tisi la possibilità di «apportare eventuali modifiche alla Delibera».
Al di là comunque delle promesse verbali, le varie componenti del Coordinamento Interassociativo stanno continuando a confrontarsi anche in questi giorni, per discutere e delineare il percorso da seguire. (CPD di Torino – Consulta per le Persone in Difficoltà)
*Fanno parte del Coordinamento Interassociativo Disabili di Torino: ADN (Associazione Diritti Negati), AIAS (Associazione Italiana assistenza Spastici), ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), APISTOM (Associazione Piemontese Incontinenti e Stomizzati), APRI (Associazione Piemontese Retinopatici ed Ipovedenti), CEPIM (Centro Persone Down), Consequor per la Vita Indipendente, CP (Coordinamento Para-Tetraplegici del Piemonte), CPD (Consulta per le Persone in Difficoltà), CSA (Coordinamento Sanità e Assistenza), HS (Handicap e Sviluppo), UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) e UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare).
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